Cappellacci all’attacco di Pigliaru: “Sugli accantonamenti dica la verità”

“E’ sproporzionato l’attuale livello di accantonamenti imposti alla Sardegna che riducono le nostre entrate e la nostra capacità di combattere la povertà è l’arretratezza”. Lo ha sottolineato il Presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, intervenendo alla Settimana Sociale, il convegno della Conferenza Episcopale Italiana dedicato al lavoro in corso alla Fiera di Cagliari. La questione degli accantonamenti sarà al centro di un prossimo incontro tra la Regione e il governo. Pigliaru chiede anche maggiori spazi di azione alla Unione europea. “Stiamo rivendicando di fronte all’Unione europea il diritto ad un maggiore campo d’azione” soprattutto sulla questione dei trasporti.

Ma il coordinatore regionale di Forza Italia, Ugo Cappellacci, subito dopo le dichiarazioni del governatore, è passato all’attacco: “Pigliaru dica la verità: la Sardegna subisce lo scippo di 3 miliardi e 300 milioni perché lui, che oggi fa finta di niente, ha accettato gli accantonamenti”. Un commento che arriva mentre è ancora in corso il convegno in Fiera alla Settimana sociale dei cattolici.

“Con l’accordo firmato nel 2014 con il Governo Renzi, il presidente ha ritirato i ricorsi presentati da noi, compreso quello identico ad uno promosso dalla Valle d’Aosta che ha vinto e sta ottenendo la restituzione dei soldi, di fatto rinunciando a quanto dovuto alla nostra isola. A differenza di altre Regioni – prosegue l’esponente dell’opposizione di centrodestra – Pigliaru non ha inserito neppure una clausola per evitare nuovi scippi futuri e ora l’isola paga le conseguenze di una condotta servile e assurda. Insomma, ha consegnato il salvadanaio dei sardi al Governo centrale. Il presidente continua a tenere una condotta servile quando chiede solo 300 milioni e non i 3,3 miliardi dovuti. Quando invita a battersi, cominci dalla verità e soprattutto difenda la Sardegna dal Governo, non viceversa. Non si può condurre una battaglia – conclude Cappellacci- sventolando la bandiera bianca in segno di resa”.

 

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