Caos Sassari, 2 settimane di trattative ma ancora nessun accordo sulla Giunta

Sono passate due settimane dall’apertura della crisi di giunta a Sassari. A Palazzo Ducale i vertici e gli incontri sono andati avanti a tamburo battente con riunioni convocate dal sindaco Nicola Sanna anche di domenica pur di trovare una soluzione rapida. Ma l’accordo ancora non c’è. I fronti aperti sono sostanzialmente due: il primo riguarda il Pd, il secondo le liste più piccole della coalizione. Sul fronte del Partito democratico, va registrato un vero e proprio braccio di ferro tra Nicola Sanna e l’ex primo cittadino Gianfranco Ganau. O meglio, con la corrente del partito che fa capo a Silvio Lai, Gianfranco Ganau e Giacomo Spissu. I tre “big” sassaresi del partito hanno chiesto chiaramente al sindaco di formare una giunta nella quale fossero rappresentate tutte le anime della coalizione, nessuna esclusa. Questo, numeri alla mano, significa la nascita di una giunta meno sbilanciata sul versante del sindaco. La trattavia si è arenata venerdì: Sanna ha ricordato che alcuni assessorati sono il frutto di accordi presi in occasione delle primarie. Ganau, da parte sua, ha abbandonato il tavolo delle trattative con un polemico cinguettio su Twitter “Le crisi municipali – ha scritto il presidente del Consiglio regionale – si risolvono col buon senso e non riproponendo gli errori che le hanno generate”.

Dopo il venerdì di passione, è arrivata la risurrezione. Domenica Sanna ha diffuso una nota piena di ottimismo con la quale presentava alla stampa lo schema di giunta emerso dagli ultimi vertici: cinque assessori al Pd, due assessori ai monogruppo, uno a Sassari Bella Dentro e uno in quota sindaco. Facendo saltare uno dei due assessori di Sassari Bella Dentro (o Alessio Marras o Grazia Manca) il sindaco ha cercato così di offrire una sponda alla richieste del Pd, partito che avrebbe anche la poltrona della presidenza del Consiglio comunale. La scelta di affidare alla stampa l’esatta ripartizione delle poltrone è inusuale: sembra che con questa mossa il sindaco abbia voluto mettere un punto fermo alla discussione. Paradossalmente, proprio a causa di quel comunicato, è stata aperta una frattura con un altro gruppo, Città Futura, composto dai consiglieri Efreem Carta, Francesca Arcadu e Lalla Careddu. Il comunicato di Sanna ha ricevuto infatto il sì del Pd e degli altri partiti, ma non quello di Città Futura, rimasto letteralmente a bocca asciutta per quanto riguarda la ripartizione degli assessorati.

Sul fronte dei monogruppo arrivano importanti novità. I consiglieri che rappresentano se stessi adesso sono diventati sei, con l’adesione di Giovanna Costa (Ora Sì), che va da aggiungersi a Franco Era (Centro Democratico), Giancarlo Serra (Partito dei Sardi), Giampaolo Manunta (Idv), Marco Manca (Sel) e Tonino Falchi (Upc). In base all’intesa resa pubblica dal sindaco, ai monogruppo spettano due assessori. Si tratta di un risultato politico importante per i “piccoli” del Consiglio comunale, che assumono un ruolo di peso: c’è addirittura chi pensa alla possibile formazione di un unico gruppo composto da 6 consiglieri per avere maggior forza all’interno del Consiglio comunale.

A parte i vertici e le indiscrezioni, l’accordo finale non è ancora arrivato per un motivo ben preciso. Le trattative si stanno spostando dai numeri ai nomi: a chi affidare gli assessorati? come distribuire le deleghe? E ancora, quali assessori confermare della precedente giunta? Sono domande alle quali occorre dare una risposta prima di arrivare alla presentazione ufficiale della giunta Sanna-bis. Nel frattempo il Consiglio comunale è fermo e le opposizioni non stanno certo a guardare. Nei giorni scorsi i consiglieri di minoranza hanno pubblicato sul web un verbale di giunta dal quale risulta che gli assessori sono ancora in carica dopo le dimissioni. Le opposizioni, di tutta risposta, chiedono una convocazione del Consiglio comunale in modo da mettere in evidenza le spaccature presenti all’interno della maggioranza.

Michele Spanu
Twitter @MicheleSpanu84

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