Sarà l’Aula di via Roma a pronunciarsi sul quarto esponente politico che dovrà sostituire Modesto Fenu, il leader di Zona Franca che è stato dichiarato decaduto dopo la sentenza del Consiglio di Stato di fine luglio confermata con il rigetto della sospensiva chiesta dai quattro consiglieri esclusi dall’assemblea (oltre Fenu, anche Efisio Arbau e Michele Azara di La Base e Gavino Sale di Irs). Lo ha deciso oggi la Giunta per le elezioni, presieduta da Eugenio Lai (Sel). L’organismo ha proposto all’Aula di sostituire Fenu con Gianni Lampis di Fratelli d’Italia e martedì prossimo l’emiciclo legislativo dovrà esprimersi con un voto.
Inoltre la Giunta ha nuovamente preso atto della sentenza di fine luglio disponendo – come peraltro specificato dagli stessi giudici amministrativi – la sostituzione dei consiglieri Arbau, Azara, Sale e Fenu con Antonio Gaia e Pierfranco Zanchetta dell’Upc, e Gianfranco Congiu (Partito dei Sardi). Nel frattempo si addensano altre nuvole con gli annunciati ricorsi da parte dei consiglieri esclusi e di coloro che ritengono di avere i requisiti per poter stare in Consiglio al posto di quelli indicati nella sentenza: oltre a Emanuele Cera di Fi e a Giovanni Sanna dell’Uds ci potrebbe essere anche quello di Giuseppe Dessena di Sel. In un nuovo parere del costituzionalista Massimo Luciani, infatti, vengono indicati quei partiti che beneficerebbero dei seggi sul calcolo dei resti rispetto alla sentenza del Consiglio di Stato: secondo l’esperto all’Upc spetterebbe un solo seggio che andrebbe invece ad appannaggio di Sel.