Bombe e missili “da esportazione” sulla pista dell’aeroporto di Cagliari

Pallet contenenti centinaia di bombe in pista ad Elmas, a poche decine di metri dagli aerei civili Ryanair e Alitalia. A documentarne la presenza all’interno dell’aeroporto civile di Cagliari è il senatore del M5s Roberto Cotti, che ha diffuso in mattinata le foto delle operazioni di carico degli ordigni sul boeing 747 della Silkway, che non compare tra le partenze dallo scalo sardo previste per oggi. Duro il commento del senatore: “Non ci fanno salire sull’aereo con un tagliaunghie ma le bombe le scaricano e caricano tranquillamente, a pochi metri dai civili in attesa di imbarco sui voli Ryanair”.

Fonti attendibili rivelano che il boeing è diretto a Taif, Arabia Saudita, dove sorge una base aerea dell’esercito saudita, oltre a un aeroporto regionale. Le bombe sarebbero prodotte dalla Rwm di Domusnovas, fabbrica di bombe da cui è partito un carico di ordigni lo scorso aprile. Un‘inchiesta del network Reported.ly ha accertato la vendita degli ordigni alla coalizione capeggiata dalla monarchia saudita impegnata nella guerra in Yemen. Le bombe prodotte nel Sulcis sono state utilizzate contro gli sciiti Houti e la popolazione civile. Non è dato sapere se le bombe fotografate sulla pista dello scalo cagliaritano siano cariche di esplosivo o meno: in passato gli ordigni provenienti dalla Sardegna sono stati assemblati nella penisola arabica.

Lo stesso Cotti ha presentato l’8 settembre scorso una interrogazione parlamentare sulla produzione a Domusnovas di bombe destinate all’Arabia Saudita (primo acquirente di sistemi d’arma del nostro Paese), che le userebbe (per quanto pubblicato dal giornalista Malachy Browne di “Reported”, sito di giornalismo di inchiesta, in un articolo tradotto in italiano da “ilPost”) per la guerra in corso nello Yemen. Gli ordigni in questione, fabbricati dalla Rwm munitions Italia, sarebbero bombe MK82 e MK84 (contenenti oltre 250 chili di esplosivo), usate con attacchi aerei che hanno già raso al suolo la capitale yemenita Sana’a, causando la morte di circa 3.000 persone, il ferimento di altri 11.000 e decine di migliaia di profughi. Con l’interrogazione parlamentare il senatore dei 5 stelle ha chiesto al Governo notizie su chi abbia autorizzato l’esportazione degli ordigni militari in paesi belligeranti, in violazione delle disposizioni di cui ai primi 5 capi della legge 9 luglio 1990, n. 185, e successive modificazioni.

Sulla vicenda interviene anche il deputato di Unidos Mauro Pili, che annuncia un’interrogazioneal governo. E rivela come le operazioni di carico-bombe siano in corso dalla notte scorsa: “Siamo dinanzi a fatti che dimostrano l’atteggiamento verso la Sardegna dove si arriva a trasformare un aeroporto civile in un aeroporto destinato ad azioni di guerra vera e propria – evidenzia Pili -. Tutta la notte un aeroporto dedicato a queste operazioni che si stanno protraendo anche la mattina. Di questo fatto deve renderne conto il governo e l’Ente nazionale dell’aviazione civile che con una irresponsabilità senza precedenti ha autorizzato questo carico e questo volo. Per questa ragione ho presentato un’interrogazione urgente al Governo perché risponda di questo trasporto di morte fatto da un aeroporto civile”.

Su quanto accaduto a Elmas interviene anche l’indipendentista Bustianu Cumpostu, Coordinadore Natzionale de Sardigna Natzione Indipendentzia: “Cosa produce la Sardegna? Pecorino Romano, Bombe e Missili da guerra. Questa potrebbe essere una non improbabile verifica scolastica in geografia economica”.

Dopo le polemiche è intervenuto l’Enac, Ente nazionale di aviazione civile, che parla di volo “regolarmente autorizzato”. L’Enac in una nota spiega che “si trattava di un volo di natura commerciale regolarmente autorizzato nel contesto delle previsioni normative internazionali tecniche che disciplinano il trasporto di tali materiali”.

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