Bombe ad Arabia, i deputati M5s sardi: “Bene controlli sull’export”

“Finalmente ci saranno controlli serrati sull’import export delle armi”. Così Emanuela Corda e Pino Cabras, deputati del M5s in commissione Difesa e Esteri, commentano l’annuncio della ministra Elisabetta Trenta di voler verificare con il ministro Enzo Moavero i termini che regolano l’export di armamenti italiani in Arabia Saudita. Una vicenda che riguarda da vicino la fabbrica di bombe Rwm di Domusnovas, una produzione fortemente osteggiata da ambientalisti e pacifisti che hanno annunciato un sit-in a Roma, mercoledì 19 settembre, davanti all’ambasciata saudita. “Siamo lieti – sottolinea Corda – che il ministro abbia assunto una posizione netta su un argomento scomodo che ad oggi sembrava diventato un tabù”.

Secondo Cabras, “è necessario avviare una serie di scrupolosi controlli nei confronti di quei soggetti che vendono armi a paesi come l’Arabia Saudita che, ricordiamo, sono pesantemente coinvolti in aree di conflitto”. “Un conto è incrementare i bilanci vendendo bombe da usare sulla popolazione civile, un’altra questione ancora è produrre sistemi d’arma complessi”, spiegano Cabras e Corda. “Un paese che perda competenze militari e non abbia una politica industriale militare moderna perde ogni residua sovranità, specie se ambisce a creare relazioni multilaterali paritarie, ancorché orientate al disarmo”. E i lavoratori? “Per uscire dalla monocultura delle bombe servono scelte politiche di grande portata – indicano i due deputati – Dopo la Guerra Fredda, quando la Germania fu riunificata, ottenne un programma comunitario per la riconversione economica e sociale delle aree troppo dipendenti dalle produzioni militari. Un’analoga scelta di livello europeo occorre anche per far uscire le comunità coinvolte in Sardegna da una monocultura economica e offrendo alternative occupazionali”.

 

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