“Autonomia speciale sarda a rischio”, l’allarme di Roberto Cotti (M5S)

Mentre a Roma, alla Camera, è in corso un seminario sul tema “Il futuro delle Regioni a Statuto Speciale alla luce della riforma costituzionale”, che dibatte sugli esiti dell’indagine conoscitiva della Commissione Questioni Regionali (guidata dal Presidente, Gianpiero D’Alia), proprio sulle problematiche che riguardano l’attuazione degli Statuti speciali (con particolare riferimento al ruolo delle commissioni paritetiche), si sta avvicinando il momento della nomina del nuovo Ministro agli Affari regionali. A tale riguardo il senatore sardo Roberto Cotti, vice capogruppo del M5S, lancia l’allarme e afferma: “Non si possono non evidenziare i grossi pericoli che rischia di correre l’Autonomia speciale delle Regione Sardegna, visto che il favorito a ricoprire la carica, secondo i più accreditati rumors, sarebbe proprio il viceministro Enrico Costa, cioè l’autore di una proposta di legge costituzionale che ha per oggetto la “Soppressione dello status giuridico di regione a statuto speciale e di provincia autonoma”.

Una proposta di legge che secondo Cotti “da sola basta a mettere in guardia sulle posizioni politiche che Costa ha manifestato riguardo alle autonomie speciali: per lui le Autonomie sono infatti un privilegio anacronistico e vanno tolte nel nome di un livellamento verso il basso. Lo ha scritto chiaramente nella sua proposta di legge, una proposta che all’art. 3 abroga lo statuto speciale della Sardegna e in cui si legge: “Le significative differenze linguistiche, culturali e geografiche che oltre sessanta anni fa avevano favorito la scelta di uno «statuto speciale», se avevano ragione di esistere in tempi di integrazione europea, sotto il profilo sostanziale dell’identità, non hanno più motivo di costituire artificiose barriere protettive”. Al contrario dello scellerato progetto politico di Costa, che prevede di cancellare con un colpo di spugna le Autonomie speciali, la proposta del M5S si articola diversamente in un progetto di estensione dell’autonomia alle altre regioni, sia in un’ottica europeistica dei territori che di coinvolgimento popolare dal basso”. “Per il resto – ha concluso il senatore cinquestelle – Costa e il governo Renzi siano consapevoli che l’Autonomia della Regione Sardegna non è negoziabile”.

 

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