Attentato a sindaco Bultei, Anci e Cal chiedono un vertice con Alfano

Serve un vertice a tre con il ministro dell’Interno, la Regione Sardegna e gli enti locali sui temi della prevenzione dei reati contro gli amministratori, sull’intelligence e sul presidio del territorio”. E’ quanto hanno chiesto i presidenti di Anci Sardegna, Piersandro Scano, e del Consiglio delle Autonomie Locali, Giuseppe Casti, in due diverse riunioni all’assessore dei Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda e al presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru. “Siamo preoccupati per quello che sta accadendo – ha detto Scano – anche perché in questo periodo si concentra un carico tributario pesante che può accentuare il disagio sociale e talvolta gli amministratori locali sono costretti a fare gli esattori e siamo esposti alle contestazioni”. “Anche nel 2015 i Comuni saranno destinatari di ulteriori tagli e questo fatto – ha sottolineato Casti – si lega con le tensioni sociali che si stanno aprendo”. Intanto i sindaci della Sardegna si mobilitano contro l’escalation di violenza: giovedì 29 parteciperanno in massa all’assemblea dell’Anci, indetta per esprimere solidarietà e vicinanza al primo cittadino Francesco Fois e per decidere proposte e interventi.

Oltre a voler riprendere l’interlocuzione con il ministro dell’Interno, interrotta dopo la visita della Cancellieri, l’Anci Sardegna ha proposto al presidente della Regione alcune linee d’azione per allentare la tensione sociale nell’Isola. In primo luogo agendo su questioni contingenti che riguardano le tariffe sui rifiuti e i conguagli richiesti dal gestore idrico Abbanoa. “Visto che, come sindaci e come Regione, non possiamo agire sulla Tari che è prevista da una legge dello Stato, stiamo valutando di istituire una task force mista Regione-enti locali per definire un costo più adeguato del conferimento dei rifiuti, dato che questi costi non sono uniformi nel territorio regionale e incidono più del doppio della media nazionale – spiega all’ANSA il presidente dell’associazione dei Comuni, Piersandro Scano – ne abbiamo parlato con Pigliaru e stiamo verificando quello che è possibile fare. Una cosa è certa, dobbiamo intervenire sulla materia con coraggio”. Altra questione riguarda i conguagli Abbanoa. “Visto il momento di crisi che vivono le famiglie sarde – sottolinea Scano – abbiamo proposto che si possa verificare la possibilità di dilazionare ulteriormente e rimandare il pagamento al 2016. Sarebbe un segnale importante da parte delle istituzioni”, chiarisce il presidente dell’Anci.

“Ministro Alfano non serve che i prefetti si sostituiscano ai sindaci per completare l’iter che ci porterà alla gestione associata delle funzioni. Serve che i prefetti, ma preferirei lo Stato, stiano al fianco dei sindaci per proteggerli, magari con le scorte dove servono”. È l’appello lanciato al ministro dalla deputata sarda del Pd, Romina Mura, sindaco di Sadali, dove nel marzo 2013 un ordigno venne ritrovato davanti alla casa dell’assessore dei lavori pubblici Davide Serpi. Dopo il nuovo attentato al sindaco di Bultei, Francesco Fois, i Comuni sardi vivono giorni di grande preoccupazione e allarme. “Ricordo come se fosse ieri, il disorientamento e la rabbia di Davide Serpi – racconta Romina Mura – Anche lui, e attraverso di lui io, l’amministrazione che guido e la Comunità di Sadali, vittima di un vile e a oggi, ancora, impunito atto intimidatorio. Niente di nuovo sotto il sole. Allora come tante altre volte prima, quando sindaci, assessori e consiglieri sono stati oggetto di attenzioni criminali”. La deputata, che ha presentato interrogazioni su caso di Bultei, si rivolge ad Alfano affermando, tra l’altro, che “ci sono territori e territori e alcuni di questi non possono essere sguarniti di presidi di polizia e caserme dei carabinieri, come troppe volte, si è fatto in questi anni. Servono – conclude – piani speciali e straordinari contro gli atti intimidatori ai sindaci”.

“La maggior parte degli atti intimidatori verificatisi in Sardegna sono rimasti senza nomi e senza volto – aggiunge la Mura – E ogni volta che è successo e che succede, la sensazione è che, passata l’emotività del momento, l’attentato al sindaco, all’assessore, al consigliere comunale, venga archiviato da tutti, dalla coscienza collettiva e, ahimè, dalla politica”. Per la deputata Pd occorre creare “le condizioni affinché le forze dell’ordine possano lavorare con serenità, magari evitando di fare, rispetto a queste, tagli lineari”. Oltre a piani speciali e straordinari “serve poi – continua – la politica delle pari opportunità perché nessun territorio stia indietro. Perché ogni territorio, possa valorizzare le proprie potenzialità. Perché ogni territorio sia accogliente e coeso. Ma su questo – conclude – non posso e non possiamo chiamare in causa né Alfano, né un astratto Stato lontano. Io, Noi siamo la Politica. Noi dobbiamo dare queste risposte in Sardegna come a Roma”.

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