Attentati ai sindaci, inchiesta del Senato: “Numeri sardi inquietanti”

È attesa per domani la visita di Angelo Alfano in Sardegna. Il ministro dell’Interno sbarca nell’Isola per aprire il tavolo sull’emergenza degli attentati contro sindaci e amministratori locali, come chiesto lo scorso 28 gennaio in una lettera congiunta firmata dal governatore Francesco Pigliaru e dal presidente dell’Anci, Pier Sandro Scano. Quelli erano i giorni immediatamente successivi alla bomba fatta esplodere a Bultei davanti alla casa del primo cittadino Francesco Fois, che già nel 2011 era stato minacciato di morte.

Alfano sarà ricevuto da Pigliaru proprio in Regione. E il ministro dovrebbe rendere ufficiali i dati raccolti dalla Commissione d’inchiesta straordinaria del Senato sul “Fenomeno delle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali”. Il quotidiano La Repubblica ha anticipato ieri i primi numeri nazionali con 2,6 denunce al giorno e solo tre Regioni – precisamente il Fruili, il Trentino e il Molise – immuni dal fenomeno, mentre la piega degli attentati è una costante nel resto del Paese. Addirittura per la Sardegna si parla “di dati inquietanti”, in un’escalation che sembra accomunare Sardegna, Puglia e Lazio.

L‘Anci, a gennaio, un primo dato lo aveva ufficializzato: dal 2010 a oggi sono stati oltre 100 i sindaci dell’Isola presi di mira. Quanto al trend nazionale, nel 2013 – è la ricostruzione fatta dalla commissione di Palazzo Madama – si sono contati 870 diversi episodi minatori e violenti. Nei primi quattro mesi del 2014, invece, gli amministratori locali finiti del mirino sono stati già 395. Ciò vuol dire che in appena sedici mesi ci sono stati complessivamente 1.265 atti intimidatori, pari a 2,6 denunce al giorno. L’obiettivo della Regione e dell’Anci è quello di ottenere un potenziamento degli organici di polizia per meglio monitorare gli amministratori più a rischio.

La Commissione. Il fenomeno delle minacce e delle violenze contro i politici locali è sottovalutato: vi è “una del tutto inadeguata risposta del legislatore in termini di politica criminale e la più volte denunciata insufficienza degli strumenti di prevenzione e di repressione attualmente utilizzabili”. La Commissione d’inchiesta del Senato ha presentato oggi la sua relazione e propone in calce una serie di modifiche in materia penale, dall’introduzione di un’aggravante specifica all’estensione del reato di minacce al corpo politico dello Stato (338 del codice penale) anche a sindaci e consiglieri. “Per rompere la solitudine degli amministratori locali bisogna andare sul territorio. E se è vero che i problemi non si risolvono con la sola repressione, consentire l’utilizzo di mezzi di prova come le intercettazioni e riconoscere la natura pluriaggravata di questi reati può avere un’efficacia dirimente”, ha rimarcato la presidente Doris Lo Moro.

In particolare i senatori propongono l’introduzione di una circostanza aggravante “che preveda un aumento di pena qualora un reato sia commesso contro un amministratore locale nell’atto o a causa dell’adempimento della funzioni”. Va inoltre colmato “il vulnus di tutela”, modificando l’articolo 338 del codice penale per renderlo applicabile “anche alla violenza o minaccia nei confronti di un amministratore locale”, con pene fino a sette anni. Gran parte degli atti intimidatori sarebbero così procedibili d’ufficio, sarebbe consentito il ricorso alle misure cautelari e alle intercettazioni. La Commissione propone poi di tutelare anche i candidati, modificando il testo unico per le competizioni elettorali, prevedendo sanzioni per chi ostacola e minaccia la libera partecipazione alle elezioni amministrative. Infine, tra le proposte anche l’istituzione di una banca dati nazionale per rilevazione degli atti intimidatori e il monitoraggio delle dimissioni di amministratori locali.

Risoluzione del Consiglio regionale. Alla vigilia della visita in Sardegna di Alfano, la commissione Autonomia del Consiglio regionale, presieduta da Francesco Agus (Sel), ha approvato oggi all’unanimità una risoluzione in cui si chiede “con urgenza” la revisione della normativa in materia di tutela degli amministratori locali, più specificatamente per tutelare sindaci, assessori e consiglieri comunali”. E nel contesto di riordino degli enti locali si sollecita di “considerare e limitare i pericoli ai quali sono esposti gli amministratori dei piccoli comuni”. La risoluzione sarà consegnata ad Alfano in occasione dell’incontro previsto domattina in Prefettura a Cagliari. “Occorre attivare un confronto costante tra il Consiglio regionale, il Consiglio delle Autonomie locali e le associazioni dei Comuni per garantire la massima tutela possibile ai pubblici amministratori – spiega Agus – E’ inoltre uregente che il Governo nazionale tenga ben presente quali sono le peculiarità della realtà sarda rispetto a quella italiana e favorisca azioni che attestino la vicinanza agli amministratori con indagini più stringenti, visto che l’89,7% degli atti intimidatori è compiuto da mano ignota”.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share