Assemblea Pd, Soru: “Via Cucca e primarie entro settembre”

“Immediate dimissioni del segretario regionale e avvio contestuale della fase congressuale per celebrare le primarie entro settembre”. E’ scritto nel documento che Renato Soru ha invitato a firmare nell’intervento che ha chiuso l’assemblea regionale del Pd ieri sera a Tramatza. Documento che, come quello sul referendum per il ricorso all’articolo 13 dello statuto proposto da Silvio Lai, non poteva essere votato perché mancava il numero legale. Tanto che l’Assemblea è stata riconvocata per venerdì 11 maggio.

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“Non essere d’intralcio – ha detto l’europarlamentare rivolgendosi al segretario Giuseppe Luigi Cucca – decidiamo invece di far partire questo processo, se dobbiamo superare le correnti alla ricerca dell’unità, allora facciamolo subito”. Senza passare, però, per la scelta di un segretario condiviso e unitario (proposto da Cucca) “che comunque dovrà rispondere a noi, invece abbiamo una candidata, Dolores lai, una giovane donna che ha preso coraggio e fatto un passo avanti”.

Nello stesso tempo, ha aggiunto Soru, “serve decidere chi dobbiamo candidare per le prossime regionali che non sono già perse come dice qualcuno, d’altra parte sono bastate poche settimane per ridimensionare i 5 stelle, basti pensare al voto del Friuli”. In Sardegna, ha sottolineato, “il centrosinistra può battere il M5s e non dimentichiamoci che nell’Isola il centrodestra è diviso e non raccoglie i consensi che ha al nord”.

Ma quale centrosinistra può avere successo alle regionali? Non quello che vede il Pd cambiare nome ai sensi dell’articolo 13 dello Statuto come proposto da Silvio Lai, “o che magari si allea con un partito al 2%”. Il riferimento è al Pds di Paolo Maninchedda, che Soru ribattezza “Pds, ‘Partito destra sinistra’, perché il suo segretario è stato e sarà su entrambi i fronti”.

Ma l’ex segretario non chiude alle alleanze con le forze autonomiste: “La storia del Progetto Autodeterminatzione è già conclusa e di sicuro possiamo recuperare i Rossomori che avevano aderito”. In generale, “c’è un pezzo di centrosinistra che può essere riconquistato, ma facciamolo in fretta, anche rivolgendoci agli amici di Liberi e Uguali“.

 

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