Assemblea Pd, Cucca: “Individuare segretario di garanzia entro un mese”

Un percorso unitario da avviare subito con assemblee provinciali e territoriali e che dovrà portare, entro un mese al massimo, all’individuazione di un segretario condiviso e di garanzia. È la proposta lanciata dal segretario Giuseppe Luigi Cucca nel suo intervento all’assemblea regionale di Tramatza chiamata a fare l’analisi del voto del 4 marzo e discutere delle alleanze in vista delle regionali 2019.

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“Al termine di questo percorso – ha spiegato Cucca – dovrà essere convocata un’altra assemblea e se avremmo raggiunto l’obiettivo, allora mi dimetterò per lasciare spazio alla figura autorevole che sia in condizione di fare sintesi. Se invece non si riuscirà a mettersi d’accordo – continua – allora è necessario che si apra la fase congressuale”. L’imperativo – aggiunge – è risollevarsi, per riprogrammare l’agenda e le priorità e, quindi, partire per compiere una missione: tornare a essere il punto di riferimento per il popolo sardo, portatori della buona politica, vicina ai bisogni delle persone”. Durante il mese di incontri territoriali dovrà essere esaminata anche la proposta dell’area Cabras-Fadda di ricorrere all’articolo 13 dello statuto nazionale per far nascere un Pd sardo-federato.

“C’è un errore, in particolare, che il Pd ha commesso e sul quale continua irresponsabilmente a inciampare: senza dubbio la discordia, l’eterno dissidio e le vecchie dinamiche che vi sottendono, ha detto ancora il segretario Cucca. “La suddivisione tra le aree – ha spiegato – è degenerata nel correntismo spurio, non più legato a nobilissime divergenze di pensiero, ma fondato sulle rendite di posizione e sulla lotta muscolare tra capi: risiede qui l’eterna crisi del Pd sardo, chiuso in se stesso e ostaggio dei personalismi e delle lotte intestine per il controllo del partito”.

Per capir come favorire la ripartenza – ha aggiunto – bisogna ammettere gli sbagli fatti, che arrivano anche da lontano”. Per esempio: “nel 2013 avevamo perso circa 4 milioni di voti rispetto al 2008 e anche in Sardegna avevamo perso una percentuale di voti addirittura superiore rispetto al calo che si è avuto nel 2018. E non abbiamo fatto alcuna analisi, così come non abbiamo fatto nessuna analisi del voto nel 2014, quando il Pd, alle elezioni europee prese circa il 40%”. Tuttavia, ha sottolineato, “siamo ancora in tempo per dare una svolta vera a questo partito, la soluzione non può che essere ancora una volta la via unitaria, ritornando nei territori e organizzando assemblee pubbliche, avviando quindi un percorso unitario che favorisca la transizione”. “Fase – ha concluso – che intendo accompagnare, avendo la certezza che ci sia l’intenzione di dare una svolta realmente condivisa, che dovrà essere indicata dall’assemblea”.

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