Asl unica, Moirano al Pd: “La nomina del capo amministrativo è ok, ecco le carte”

“Alla data della nomina, avvenuta il 27 ottobre del 2016, Stefano Lorusso aveva acquisito un’esperienza in posizione dirigenziale da 7 anni, 2 mesi e 15 giorni”. Lo precisa, in una nota, il direttore generale della Asl unica (Ats), Fulvio Moirano, con riferimento ai dubbi sollevati da sette consiglieri regionali del Pd che ieri hanno presentato un’interrogazione urgente indiizzata all’assessore alla Sanità, Luigi Arru.

A stretto giro eccola dunque la replica di Moirana che non solo ha selezionato Lorusso, ma lo ho nominato perché la scelta del direttore amministrativo rientra nei poteri del Dg, insieme a quella del capo sanitario e dei responsabili delle aree socio-sanitarie. “Il curriculum del dottor Lorusso – prosegue Moirano – è accessibile a chiunque, in quanto pubblicato sui siti delle Amministrazioni regionali presso le quali ha prestato servizio prima dell’attribuzione dell’incarico di direttore amministrativo della Asl 1/Ats”. Moirano cita l’azienda di Sassari perché la creazione della Asl unica parte proprio dalla Asl 1, indicata nella legge come “incorporante”.

Il Dg spiega ancora: “La mancata pubblicazione del contratto di incarico (avvenuta il 1° dicembre 2016) deriva esclusivamente da difficoltà di ordine tecnico, legate alla complessità delle operazioni di avvio dell’Ats, sulle quali si è concentrata, nel mese appena trascorso, l’attenzione della Direzione Aziendale e delle strutture nella stessa impegnate”.

Entrando nel merito delle contestazioni mosse dai sette consiglieri del Pd, Moirano spiega che “la legge regionale 10 del 2006, in coerenza con le norme nazionali, stabilisce che, per la nomina a direttore amministrativo, costituiscono requisiti il titolo di laurea in discipline giuridiche o economiche; l’età non superiore ai sessantacinque anni; esperienza almeno quinquennale, svolta nei dieci anni precedenti la nomina, di qualificata attività di direzione tecnico-amministrativa in enti o strutture sanitarie, pubbliche o private o in enti pubblici o privati di media o grande dimensione, in posizione dirigenziale con autonomia gestionale e diretta responsabilità delle risorse umane, tecniche e finanziarie. Alla data di conferimento dell’incarico, – spiega ancora Moirano – Stefano Lorusso era già stato dirigente dell’ufficio Servizio ispettivo e controllo di gestione della Regione Puglia (dal 15 settembre 2009 al 29 dicembre 2010, per un totale di 1 anno 3 mesi e 15 giorni)” Dal 30 dicembre 2010 al 30 novembre 2016, per un totale di 5 anni e 11 mesi ha ricoperto l’incarico di dirigente dell’ufficio Finanze del Servizio sanitario regionale in Basilicata“.

Nella nota di Moirano si legge ancora: “Lorusso è anche presente negli elenchi degli idonei alla nomina di direttore generale delle Regioni Emilia Romagna e Basilicata, non lo è in quello del Lazio perché la Regione ha ritenuto di dover dare una interpretazione restrittiva della norma in vigore sino al 18 settembre 2016, non considerando, ai fini del possesso dei requisiti di idoneità, il servizio prestato in qualità di dirigente presso il Settore Sanità delle Regioni, come esperienza nel campo delle strutture sanitarie, nonostante le funzioni attribuite a queste dal decreto legisaltivo 502 del 1992. Ma anche per la Regione Lazio, Stefano Lorusso oggi è in possesso dei requisiti per ricoprire l’incarico di direttore generale avendo maturato i sette anni”.

E infine: “Non è superfluo ricordare – conclude Moirano – l’alto profilo qualitativo di Lorusso che, nonostante la giovane età, può vantare tra l’altro pubblicazioni scientifiche, non frequenti nei profili amministrativi, in materia di certificazione di bilancio ed è componente del Tavolo tecnico ministeriale per il Piano Nazionale liste d’attesa (nominato dalla Commissione Salute), oltre che in gruppi di lavoro quali quello del fabbisogno standard e sulla finanza pubblica”.

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