Arru all’attacco dopo fuoco incrociato: “Non ho mai fatto macelleria sociale”

“Questo lo chiamo attacco frontale! Non sono egocentrico e capisco che l’attacco è contro la Giunta di centro sinistra. Non voglio fare complottismo, dietrologia, ma quando si raccontano le cose in maniera martellante, senza distinguere i fatti dalle opinioni, legittime, contrarie, c’è qualcosa che non va bene”. Così l’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru risponde alle accuse mosse da più fronti sul riordino del Sistema Sanitario Regionale che ha portato il 18 settembre scorso alla mozione di censura, poi non passata in consiglio regionale e che ancora oggi ha portato il centrodestra a presentare una mozione di sfiducia, sollecitando al contempo il Partito dei sardi a votarla con loro. L’assessore questa volta ha scelto di non rimanere in silenzio e rispondere alle accuse affidando al suo profilo Facebook un duro sfogo.

“Fino adesso ho tenuto un profilo istituzionale – scrive – ma non posso più tacere di fronte alla memoria, molto corta, di tanti, troppi”. E l’assessore risponde punto su punto alle contestazioni. “Quando non si racconta l’incontro con il Sindaco di Iglesias e il consiglio comunale, riferendo che avevo spiegato che abbiamo salvato l’ospedale di Iglesias, attraverso la legge regionale 23/2014, che parla di presidio ospedaliero unico di area omogenea, con più stabilimenti funzionalmente integrati non è corretto – evidenzia Arru -. Quando non si racconta che abbiamo parlato di equipe circolanti, di coordinamento, integrazione per dare servizi migliori di qualità, eccellenti (come mi dicono tutti) non è corretto. Quando non si riferisce che ci sono 28 anestesisti rianimatori divisi in due servizi, modello di massima inefficienza, non è corretto”.

E l’assessore entra nel merito dei costi: “Tre ospedali per acuti per una popolazione inferiore a 150.000 abitanti, costano alla comunità per inefficienza circa 20.000.000 euro in più di spesa corrente senza dare tutti i possibili servizi (per esempio le donne del Sulcis-Iglesiente non fanno la parto-analgesia). La corsa di tutti a prendere le distanze sulla sanità, rimarcando io c’ero ma non c’ero e se c’ero non ho capito, non è corretto. Esaltare disfunzioni, che nessuno nega, episodi di malasanità, elevandoli però alla 100 potenza, e trasformandoli in regola generale e diagnosi sul Sistema Sanitario non è corretto. Quando i “nuovisti” dichiarano che cambieranno il Sistema Sanitario senza dire come, non è corretto. Fino adesso ho tenuto un profilo istituzionale, ma non posso più tacere di fronte alla memoria, molto corta, di tanti, troppi. Farò nei prossimi giorni delle cure per la memoria. Lo farò per difendere il Sistema Sanitario Sardo dalle troppe inesattezze, dalle imprecisioni che vengono raccontate e che diventano sentenze inappellabili”.

Secondo Arru “per tanti la sanità è la Caporetto del Centro Sinistra, volevo ricordare a queste persone che se si ha convinzione in un progetto, coraggio, passione civile, perseveranza e si ha voglia di reagire, immediatamente dopo la disfatta c’è stato il Piave. Non ho mai fatto macelleria sociale, calcoli ragionieristici, sono stato medico che ha lavorato a tempo pieno in un reparto che curava leucemie e linfomi, senza avere avuto incarichi di primariati o altro bussando alle porte dei potenti di turno: dico queste cose personali per rispondere ad una mia paziente curata e guarita da una leucemia acuta (Ospedale di Nuoro) che mi chiedeva: ‘Dr. Arru mi dicono che sta tagliando servizi, togliendo farmaci etc. impazzito?’ No signora non sto facendo questo, sto cercando di riportare con le dovute proporzioni quel che ho fatto con lei, cioè una buona sanità pubblica, senza chiedere se fosse ricca o povera, una sanità responsabile per evitare sprechi e doppioni, che tutti sono pronti a denunciare ma che nessuno aveva avuto il coraggio di affrontare”.

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