Antiterrorismo, perquisita la casa dell’attivista per i diritti umani Pabis

C’è anche il nome di Antonello Pabis, 72 anni, cagliaritano, attivista molto noto in Sardegna per il suo impegno per i diritti umani e presidente dell’Asce Sardegna (associazione contro l’emarginazione), tra i nomi delle persone coinvolte nell’indagine dell’Antiterrorismo della Polizia e della Digos di Nuoro sulle attività di combattimento all’estero. Ieri mattina le forze dell’ordine avevano perquisito la casa di Pierluigi ‘Luisi’ Caria, indipendentista e figlio di Angelo, fondatore di Sardigna Natzione. Nella stessa mattina è stata perquisita anche la casa di Pabis, a Selargius, ed è scattato il sequestro del suo telefono cellulare.

Nei confronti di Caria e di Pabis, per ora, non è stato notificato nessun atto di accusa. La Polizia è ancora alla ricerca di prove nell’ambito di un’inchiesta sui combattimenti di italiani all’estero in forze al Ypg, le Unità di protezione del popolo curdo. Il Ypg è legato al partito Pkk, considerato da Turchia, Stati Uniti e Unione Europea un’organizzazione terroristica nonostante dal 2014 i militanti di Ypg stiano combattono in Siria l’avanzata dell’Isis e siano riusciti a fermare i terroristi dello Stato islamico nella loro avanzata in Siria.

Da ieri sono tantissimi i movimenti, le associazioni, i gruppi e gli esponenti politici che hanno manifestato solidarietà a Luisi Caria e Antonello Pabis: tra tutti Il Manifesto sardo, Liberu, Bustianu Cumpostu.

Tra le ultime note, quella del Cagliari Social Forum, che ricorda l’attività dei combattenti curdi nella lotta all’Isis: “Organi di informazione ci fanno sapere che un ‘indipendentista sardo’ è stato fermato, perquisito e gli è stata negata la possibilità di recarsi oltre i confini nazionali. Nell’ambito della stessa operazione è stata perquisita l’abitazione di un nostro caro compagno, Antonello Pabis, di cui conosciamo l’impegno e la dedizione che ha prodigato e continua a prodigare nei confronti dei soggetti più deboli quale presidente dell’Asce e l’impegno che dimostra per la causa kurda. Non sappiamo se le motivazioni che vengono rivolte verso ‘l’indipendentista sardo’ siano veritiere o meno, non sappiamo cioè se corrisponde al vero che egli abbia combattuto a fianco delle brigate Ypg, una cosa balza, comunque, agli occhi: qualora egli lo abbia fatto non potrebbe essere additato come ‘Foreign fighter’ visto che questo termine viene usato per indicare i mercenari che si recano in Siria (e non solo) per combattere a fianco dei terroristi dell’Isis. Il compagno in questione, invece, ha scelto di stare dalla parte di chi l’Isis lo combatte, e combatte per la liberazione dei popoli. Pensiamo che questa operazione, e la sua tempistica, non siano frutto del caso ma rispondano ad una precisa logica: tenere buoni rapporti con la Turchia e Erdogan, per il quale, non dimentichiamo il Pkk continua ad essere una ‘associazione terroristica’ e che in virtù di leggi antiterrorismo fatte ad hoc continua a tenere in carcere migliaia di persone oltre che il leader riconosciuto del Popolo kurdo Ocalan e l’Arabia Saudita e il Qatar sponsor e finanziatori, nemmeno tanto occulti, dell’esercito Isis. Dimostrando noi la nostra solidarietà ai compagni, chiediamo che l’agenda dei pubblici ministeri non venga dettata da ‘difensori dell’ordine pubblico’ alla Erdogan, che l’Italia tolga dalla lista nera del terrorismo il Pkk, che si adoperi per la liberazione del leader Ocalan e di tutti i prigionieri politici in Turchia. Che si attui un serio embargo, militare, politico, commerciale, culturale nei confronti di nazioni che finanziano, armano e sostengono organizzazioni terroristiche come l’Isis, Turchia, Qatar ed Arabia Saudita in testa. Chiediamo – conclude la nota di Cagliari Social Forum – che l’attenzione della stampa si rivolga con correttezza e puntualità anche alle operazioni repressive che la magistratura e le forze dell’ordine attuano, ingiustamente, da molti anni nei confronti delle compagne e dei compagni che si impegnano sul campo dell’antimilitarismo, della difesa delle minoranze e dei popoli oppressi, contro il fascismo dilagante anche istituzionale e non si limitino alla diffusione di notizie farraginose e confusionarie prodotte in altri luoghi”.

Sconcerto sull’inchiesta e le perquisizioni verso Luisi Caria e Antonello Pabis anche dalla rete antimilitarista A Foras: “Rimaniamo quanto meno basiti nell’apprendere di un’azione antiterroristica eseguita nei confronti di chi quel terrore, arrivato sino in Europa, si presume lo abbia combattuto sul campo al costo della propria vita. Se aggiungiamo che la Turchia è nota finanziatrice delle bande di jihadisti tutt’ora presenti in Siria e che parallelamente stringe solidi rapporti economici e politici con l’Italia e l’Unione Europea (soprattutto per quanto riguarda i migranti) allora il quadro ci sembra molto più chiaro. Per questo portiamo solidarietà a tutti gli indagati ed in particolare a due di essi impegnati con A Foras nella lotta contro l’occupazione militare della Sardegna, un’occupazione per mano dello stato italiano che negozia con i veri terroristi”.

Solidarietà anche dal movimento Caminera Noa: “Non ci interessa verificare la veridicità delle accuse mosse dalle veline diramate dalle questure perché riteniamo legittima la lotta ai fanatici fascisti di Daesh che dal 2012 hanno insanguinato il nord della Siria, condannando migliaia di persone alla fuga e alla disperazione, distruggendo le loro case e strappandole alle loro terre. Sono stati proprio i curdi dell’Ypg, perdendo centinaia se non migliaia di uomini e donne, ad aver contribuito più di tutti alla disfatta dell’Isis in Siria. Riteniamo dunque che l’accusa di terrorismo vada non solo respinta con sdegno e preoccupazione in quanto del tutto infondata ma che rappresenti l’ennesima operazione repressiva nei confronti di chi da sempre si batte per affermare il diritto alla libertà, alla democrazia e all’indipendenza del Kurdistan.Non ci sorprende affatto che simili accuse vengano fatte alla vigilia delle elezioni regionali poiché è chiaro l’intento di inquinare il dibattito politico e nascondere ai sardi la natura dei loro problemi, a cominciare dall’occupazione militare, dalle devastazioni ambientali e dalla produzione e il traffico d’armi che interessa l’isola e che vede da sempre contrapposti coloro che si battono nelle file del movimento per l’emancipazione nazionale e sociale del popolo sardo. Caminera Noa ribadisce quindi il suo sostegno e la sua vicinanza ai combattenti per la libertà e la democrazia che, con estrema generosità e anche a rischio della propria vita, si sono battuti contro i terroristi dell’Isis ed ogni forma di fascismo e fanatismo, condannando con forza la natura intimidatoria delle perquisizioni che hanno colpito in queste ore oltre che Luisi Caria, il presidente dell’Asce e sostenitore di Caminera Noa”.

Nella mattinata di domenica arriva anche la solidarietà di Claudia Zuncheddu, di Sardigna Libera. “Gli indipendentisti sardi non possono essere, ancora una volta, criminalizzati con l’alibi di ‘presunto terrorismo internazionale’ solo perché lottano per la giustizia e la libertà dei popoli oppressi e contro i terroristi dell’Isis in Medio Oriente. Sardigna Libera esprime la propria solidarietà a Luigi Caria e ad Antonello Pabis, perseguiti ingiustamente da azioni poliziesche tendenti a creare confusione ed intimidazione nella scena politica sarda. Con l’accusa di “partecipazione a organizzazioni internazionali terroriste” si vorrebbe mettere sullo stesso piano chi lotta in Kurdistan contro l’Isis alla stessa stregua dei reali terroristi dell’Isis. E’ come dire che le truppe americane, che hanno appoggiato le organizzazioni del popolo Kurdo sostenendole contro il terrorismo jihadista dell’Isis, siano anch’essi terroristi. Non vorremo che questi “interventi pasticciati” da parte degli organismi dello Stato, siano frutto del clima sociale e politico che si sta creando volutamente in Italia. Il Ministro dell’Interno Salvini, leader del cosiddetto “governo del cambiamento” Lega-M5S, ha promosso una feroce campagna razzista e xenofoba contro tutti i diversi, dai migranti agli occupanti di case per necessità, giustificando tutto con l’alibi della Sicurezza. Gli avvenimenti di razzismo e di fascismo di questi ultimi tempi, hanno generato un clima di odio razziale e di violenza tanto che gli stessi organismi dell’ONU hanno messo sotto osservazione la situazione antidemocratica creatasi in Italia. L’antifascismo che è alla base della Costituzione italiana, a cui i governi si dovrebbero attenere, è stato il principio della lotta contro la dittatura fascista e nazista che privava della libertà ed opprimeva con la violenza armata il popolo dell’Italia, della Sardegna e di tutta l’Europa”.

LEGGI ANCHE: Antiterrorismo: ‘foreign fighter’ sardo riconosciuto dalla bandiera dei 4 mori

 

 

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