Al setaccio tutti i Comuni sardi dove Sindacopoli ha vinto appalti

Perquisizioni a Baunei. E sale a 14 il conto dei Comuni coinvolti nell’inchiesta. Ma procede lo screening di tutti i centri dove Sindacopoli ha vinto appalti.

Sono scattate anche a Baunei le perquisizioni per Sindacopoli. Così salgono 14 i Comuni coinvolti nell’inchiesta sugli appalti sospetti. Si aggiungano il Gal “Barbagia, Mandrolisai, Gennargentu”, con sede a Sorgono, e il Consorzio di bonifica del Cixerri (Iglesias). Un’attività che conferma quanto filtra dal riserbo dell’inchiesta. E cioè che  al comando provinciale delle Fiamme gialle, il Nucleo di Polizia tributaria sta ricostruendo per intero la mappa dei centri dove ha vinto appalti Salvatore Paolo Pinna, l’ingegnere desulese considerato lo snodo del presunto “sodalizio criminale”.

Le amministrazioni già sotto la lente degli investigatori sono Aritzo, Gadoni, Belvì, Ortueri, Teti, Ollolai, Tonara. Più Calasetta e San Giovanni Suergiu nel Sulcis, e Villasalto in Provincia di Cagliari. Qui, a vario titolo, tra i 60 indagati, si ipotizzano i reati di associazione per delinquere, turbativa d’asta e corruzione. In Ogliastra, ma senza ancora alcun avviso di garanzia, sono scattate le perquisizioni nei Municipi di Gairo, Lotzorai e Arzana. Adesso lo screening degli appalti potrebbe allungare la lista

Le nuove verifiche riguarderebbero i Comuni di Laconi nell’Oristanese, di Orosei nel Nuorese e di Barumini nel Medio Campidano, di Villaperuccio nel Sulcis. Lo schema sotto la lente è sempre lo stesso. Pinna otteneva gli appalti con tre diverse modalità. La prima era partecipare alle gare attraverso la sua srl, la Essepi Engineering. Poi ecco l’opzione del raggruppamento temporaneo d’impresa insieme alla Edilogica dell’irgolese Francesco Chessa, altro dominus di Sindacopoli. Infine c’è quella piccola galassia di tecnici che con Pinna era socia in affari e fungeva da prestanome, sempre stando alle accuse. Oppure, è la linea della Procura, i liberi professionisti garantivano la regolarità dei bandi presentando offerte fittizie, giusto per arrivare alla soglia minima di cinque partecipanti, come la legge prevede nelle procedure negoziate per i lavori tra i 40mila e i 100mila euro.

Gli inquirenti, col loro screening, stanno in sostanza esaminando tutti gli appalti dove compaiono i nomi di soggetti o di società coinvolte nell’inchiesta. Quando le situazioni coincidono, ovviamente, non è detto che ci si trovi davanti a qualcosa di illecito. Ma a un fatto da approfondire sì. Il controllo che stanno svolgendo gli inquirenti è in una certa misura possibile per tutti attraverso il sito dell’Autorità nazionale Anticorruzione, attualmente guidata dal commissario Raffaele Cantone. “Liberamente accessibili”, come si legge nella schermata laterale, ci sono “i dati dei bandi e dei contratti pubblici affidati sul territorio nazionale”.  Sardinia Post ha provato a cercare le schede delle gare, proprio in quei Comuni sui quali si starebbe concentrando l’ultimo filone investigativo.

Su Laconi c’è un bando da 66.1012 euro formalmente assegnato alla Essepi Engineering. Tra i mandatari, cioè coloro che hanno il compito di trattare col committente, figura Pietro Crobu, vicesindaco di Ortueri con delega ai Lavori pubblici, arrestato la scorsa settimana. Crobu è un socio di Pinna nella srl e, stando alla Procura di Oristano, nel proprio Comune assicurava appalti alla presunta consorteria di Sindacopoli in cambio di lavori come libero professionista. Quella gara, per “la riqualificazione del centro urbano”, fu oggetto di un ricorso al Tar, vinto proprio dalla srl. Tra i progettisti risultano pure altri due tecnici indagati, Ivan Peddio e Salvatore Ignazio Borto, finiti entrambi ai domiciliari.

Quanto a Villaperuccio, la Essepi Engineering si è aggiudicata un incarico per “la riqualificazione del centro storico” che, dalla Procura di Oristano, è considerato un bando “copia e incolla”, cioè un progetto che veniva riproposto identico a tutti i Comuni. Non solo: Pinna viene accusato di fare pressioni in Regione, “con politici di vari partiti” o i “funzionari”, proprio per far ottenere finanziamenti alle amministrazioni locali che poi organizzavano i bandi sospetti, sempre secondo alla ricostruzione degli inquirenti.

Nella lista dei Comuni dove la Essepi Engineering ha vinto appalti c’è pure Orosei. Bando da 513.000mila euro. In questo caso, però, non è stata stata seguita la procedura negoziata. Oggetto della gara, “la progettazione preliminare per gli interventi di portualità sostenibile con la riqualificazione delle bocche a mare esistenti”.

Su Barumini c’è la determina numero 407, del 16 giugno 2014, che assegna a Roberta Satta, “giovane professionista dipendente della Essepi Engineering, l’incarico per i servizi tecnici relativi ai lavori di completamento delle opere per il superamento dell’emergenza alluvione”, si legge. Tra i mandanti dell’appalto figura pure Chessa, in qualità di amministratore della Edilogica.

Infine il nuovo caso Baunei, piccolo centro dell’Ogliastra: lunedì mattina i carabinieri di Tonara hanno portato via carte e delibere degli ultimi cinque anni. Perché anche lì la presunta consorteria di Sindacopoli si è aggiudicata qualche gara. I documenti richiesti sono stati consegnati dal responsabile dell’Ufficio tecnico, Antonio Piras, uno dei 60 indagati dalla Procura di Oristano. Piras lavora a Baunei da due anni. Ma prima ricopriva lo stesso incarico a Belvì, uno dei primi Comuni a finire nell’inchiesta e a far registrare l’arresto del sindaco, il forzista Rinaldo Arangino.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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