Sono cinquantanove i Comuni che hanno chiesto i danni agricoli per siccità all’Agenzia regionale Argea. L’assessore all’Agricoltura, Pier Luigi Caria, ha fatto sapere che la Giunta, a sua volta, ha intenzione di promuovere a Roma il riconoscimento “dello stato di calamità in tutta l’Isola”.
Le richieste di danni sono arrivate da tutte le otto province. Nel dettaglio: Ozieri, Muros, Banari, Torralba, Ittireddu, Illorai, Usini, Tula, Esporlatu, Alà dei Sardi, Romana, Telti, Martis, Berchidda, Ossi, Bonorva, Luras, Sorso, Palau, Cargeghe, Olmedo, Bulzi, Chiaramonti, Benetutti per il Sassarese-Gallura; Nuoro, Orani, Osidda, Bortigali, Orgosolo, Galtellì, Sarule, Lei, Orune, Borore, Orotelli, Lula, Sorgono, Dualchi e Bitti per la Barbagia e l’Ogliastra; Santu Lussurgiu, Busachi, Riola Sardo, Nughedu Santa Vittoria, Sagama, Magomadas, Sedilo, Gonnosnò e Allai nell’Oristanese; Dolianova, Teulada, Seulo, Gesturi, Guamaggiore, Orroli, Gonnosfanadiga, Goni, Villamar e Las Plassas tra i centri del Sud Sardegna. Lo stesso ha fatto l’Unione di Comuni del Villanova, composta da Mara, Monteleone Rocca Doria, Padria, Romana e Villanova Monteleone.
Questa la replica dell’assessore Caria: “Non è più necessario che tutti i Comuni lavorino con particolare impegno per inviare le richieste danni da siccità agli uffici di Argea. È infatti intenzione dell’Assessorato presentare apposita delibera in Giunta, per la richiesta di stato di calamità naturale al Governo e che riguarderà l’intero territorio della Regione Sardegna. Le strutture dell’assessorato e delle Agenzie – conclude l’esponente della Giunta – stanno completando il lavoro di stesura della delibera, frutto dei risultati di monitoraggio condotti negli ultimi mesi sui diversi territori dell’Isola”.