Nasce associazione Sardos, oltre bipolarismo politico

Non è un partito politico. E non è nemmeno una lista. Ma è una associazione culturale lontana dagli schieramenti di centrodestra e centrosinistra. Obiettivo: promuovere dibattito, sia culturale, sia politico, sui temi legati alla Sardegna. Si chiama Sardos. Prima iniziativa: sette laboratori diffusi nell’Isola per raccogliere proposte operative necessarie a “rianimare” il dibattito politico, mettendo assieme, ha spiegato il presidente Alberto Filippini, “partiti, associazioni, singoli che intendano creare un’alternativa politica per le elezioni regionali del 2019 fuori dai due poli italiani”. Temi: turismo, trasporti interni e continuità, agroindustria, ambiente, cultura-istruzione-lingua, zootecnia e ricerca, spopolamento e federalismo interno, zona franca e fiscalità di vantaggio. L’associazione punta a costruire un progetto economico per la Sardegna dei prossimi venti anni “che porti tanto lavoro buono e sostenibile, da attuare attraverso la discontinuità con la politica dell’ultimo ventennio. “È una via nuova all’autodeterminazione per la Sardegna che parta soprattutto da una cultura della non dipendenza – ha sottolineato Filippini – e che metta insieme tutte le risorse disponibili per i sardi di buona volontà”. I laboratori potrebbero anche essere più numerosi. Si punta ora ad ottenere adesioni e a organizzare l’associazione su base regionale. Le cariche sono provvisorie in attesa di una conferenza programmatica di esordio vera. Si potrà aderire via internet o contattando i soci fondatori. Nei mesi scorsi l’associazione Sardos aveva già organizzato un’assemblea a Santa Cristina e presentato una proposta di legge regionale per l’insegnamento della storia sarda a scuola in un convegno a Laconi. Ora si punta a un confronto con la vasta area dell’astensionismo politico e con quella che non ssi riconosce nel bipolarismo.

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