Spirulina Factory: dal liceo di Sassari l’idea vincente per produrre la micro alga

Con quel nome sembra spuntata da un libro di Harry Potter e dotata di poteri immaginifici. Più concretamente è un’alga dal nome molto curioso: Spirulina, ma non sta ad Hogwarts bensì nelle profondità del mare ed è un integratore alimentare molto ricercato in Italia, tant’è che per tenere testa alle crescenti domande di richiesta deve importarne il 90 per cento dall’estero. Da qui nasce l’idea di ‘Spirulina Factory’ che ha portato tredici studenti del Liceo Spano di Sassari delle classi IV C, D, E a elaborare un impianto sostenibile per la sua coltivazione in Sardegna. Un progetto vincente che permesso di conquistare il primo posto nel concorso nazionale “La tua idea d’impresa” inserito nel quadro dell’alternanza scuola-lavoro. Dal punto di vista pratico era necessario elaborare un’idea d’impresa, strutturarla attraverso un business plan e raccontarla attraverso dei brevi video spot. Una giuria tecnica di imprenditori e associazioni industriali si occupava poi di valutarla sia in sede territoriale che nazionale.

La competizione, durata sette mesi, ha coinvolto circa duemila studenti da tutte le scuole superiori d’Italia, ed è stata promossa dalla Confindustria con il patrocinio del ministero della Pubblica Istruzione e realizzata da Strategica Community insieme a Intesa-San Paolo e l’università Luiss di Roma. “Il progetto per la produzione della microalga coltivata in foto-bio-reattori è stato premiato per l’elevato contenuto di innovazione ed eco-sostenibilità, per la significativa fattibilità economica e le elevate potenzialità di sviluppo produttivo”, queste le parole che hanno accompagnato il premio, consegnato un paio di giorni fa a Roma dal direttore generale della Luiss Giovanni Lo Storto e da Paola Previdi di Confindustria. “L’avventura è iniziata il 15 ottobre 2016 quando il liceo ha ricevuto da Roberto Chironi, responsabile dell’ufficio economico e dei rapporti con la scuola e università di Confindustria, l’invito rivolto a tutti gli istituti superiori del Nord Sardegna per la partecipazione al concorso – Così spiega Giovannella Meazza, la docente che ha coordinato gli studenti -. Ho ritenuto che ciò potesse rappresentare un’interessante occasione per entrare in contatto con la simulazione d’impresa e fare una stimolante esperienza di alternanza scuola-lavoro. Il mio ruolo è stato quello di indirizzare e chiarire quanto richiesto dal concorso, aiutare a ‘pensare in grande’ per elaborare un’idea che si distinguesse nel panorama dell’imprenditorialità, di tenere unito e concentrato il gruppo nei momenti in cui il lavoro e l’impegno diventavano più faticosi. La curiosità e la bravura dei ragazzi hanno fatto il resto, permettendoci di superare la fase regionale e conseguire il primo posto assoluto in quella nazionale, sbaragliando 220 concorrenti. Il loro successo dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, come la formazione che un liceo scientifico è in grado di offrire, con la sapiente mescolanza di cultura umanistica e scientifica, sia spendibile in tutti i campi”.

La vittoria ha, ovviamente, elettrizzato l’istituto sassarese, come traspare dalle parole della dirigente scolastica Maria Paola Curreli che prima si è complimentata con gli alunni su Facebook e poi ha dichiarato: “Sono davvero felice che la creatività, l’impegno e le competenze acquisite dalle ragazze e dai ragazzi abbiamo avuto questo straordinario riconoscimento. La professoressa Giovannella Meazza è stata particolarmente capace a motivare e a far tirar fuori il meglio da chiunque, e in questo caso ha coordinato brillantemente un gruppo di tredici talenti il cui lavoro finale è stato sorprendente anche per me, che ne ho seguito regolarmente il percorso. Abbattendo i nostri stereotipi più diffusi – continua -, abbiamo una insegnante di italiano e latino, tutor di un team che, progettando “Spirulina Factory”, ha messo in campo soprattutto competenze tecniche e conoscenze scientifiche ed economico-giuridiche”. E ora la strada di ‘Spirulina Factory’ non finisce certo così, il gruppo di lavoro è stato, infatti, contattato da operatori, case farmaceutiche e negozi di prodotti bio interessati ad acquistare il progetto che, al momento, è ancora sulla carta. Insomma ci sono tutti i presupposti che grazie a questi giovanissimi, la Sardegna diventi la prima produttrice di questa alga così ricercata.

Francesco Bellu

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