Smart Cityness, a Cagliari il festival che ‘osserva’ le trasformazioni del territorio

A Cagliari è tempo di innovazione: arriva la quinta edizione di Smart Cityness: il festival dell’innovazione nei territori e della collaborazione locale. La manifestazione, organizzata dall’associazione Urban Center, nata per promuovere le innovazioni, i progetti e le sperimentazioni virtuose dei territori della Sardegna, che ha l’obiettivo di creare incontro e interazione tra diversi attori e comparti e di generare sviluppo locale.

“La nuova edizione è dedicata al tema delle ‘trasformazioni’ – racconta Stefano Gregorini, project manager del festival, durante la conferenza stampa – argomento insito nel concetto stesso di Smart Cityness, e vuole porre l’accento sui cambiamenti che vengono apportati all’interno dei territori di appartenenza”. Il festival, si terrà sabato 22 e domenica 23 settembre all’Exma di Cagliari, e come le scorse edizioni sarà suddiviso in tre momenti principali scanditi da conferenze e laboratori, spazi per imprese e istituzioni ed infine arte e cultura. Nella due giorni dedicata all’innovazione si potrà partecipare a 8 conferenze, 12 laboratori, 2 mostre d’arte 1 mostra fotografica e si potranno visitare gli stand di 25 espositori.

Si segue la linea tracciata nella scorsa edizione caratterizzata dall’approfondiranno di temi attuali e strategici per il futuro dei territorio. Come il dibattito di apertura su “La cooperazione nell’area euro-mediterranea – strumenti di finanziamento ed esperienze a confronto”, organizzato da Open Med in collaborazione con Sardegna 2050 il corso di laurea magistrale in relazioni internazionali dell’università di Cagliari e lo sportello Europe Direct della Regione Sardegna, al quale parteciperanno esperti, parlamentari e ospiti internazionali. “Un convegno che vuole offrire uno sguardo diverso del mediterraneo – spiega Emanuele Cabras di OpenMed – un punto di vista delle diverse forme di cooperazione che esistono tra la Sardegna e i paesi che si affacciano nel mare nostrum. Tre saranno i temi di discussione. Si cercherà di capire quali sono le forme di finanziamento per le iniziative di cooperazione, si parlerà di logistica e trasporti e se la Sardegna può diventare un soggetto importante all’interno del bacino del mediterraneo. Infine si tratterà il tema dell’economia circolare e della moneta complementare Sardex”.

La sera verrà dato spazio al Crs4 che presenterà il progetto “Tessuto digitale metropolitano” e al Ctm di Cagliari che parlerà delle innovazioni messe in campo nella mobilità urbana. Di particolare interesse sarà anche la conferenza di Transparency International Italia che indagherà sul modo in cui in Sardegna vengono utilizzati i fondi europei. “Un workshop dedicato al monitoraggio civico – ha aggiunto il project manager di Urbancenter– dove ad esempio si scoprirà come stanno andando i lavori sulla nuova tratta della metropolitana leggera e su come è possibile attivarsi in prima persona per monitorare i lavori di un’opera pubblica”.

Uno spazio importante sarà dedicato all’arte e alla cultura. “Siamo convinti che l’arte e la cultura siano generatrici di cambiamento e per questo un’area è dedicata a raccontare questo tema” – conclude Stefano Gregorini. Due saranno le mostre principali in programma. ‘Trasformazione’, è un percorso tra arte pittorica e materica, figurativa e astratta che racchiude i lavori di quindici artisti provenienti da tutta la Sardegna. ‘Cinquanta Segnalibri’ è il titolo della mostra itinerante curata da Inward (Osservatorio sulla Creatività Urbana): un’esposizione collettiva realizzata da 25 street artisti italiani. Infine sarà possibile visitare le principali fotografie che hanno partecipato al concorso “Active Local Citizen for an Accountable Europe” promosso nel 2017 da Transparency International Italia che aveva come obiettivo la realizzazione di foto sul tema della trasparenza nell’utilizzo dei fondi europei nella città di Cagliari. Ma si parlerà anche di progettazione culturale e di come questa sia sempre più centrale nelle politiche di sviluppo territoriale e per le azioni di rigenerazione e riattivazione di aree ed edifici dismessi o inutilizzati.

Durante il festival sarà possibile partecipare a laboratori di tessitura, panificazione, monitoraggio civico, mappatura delle tipicità agroalimentari- solo per citarne alcuni – tenuti da artisti, esperti artigiani, innovatori ed imprese. Quattro saranno dedicati ai bambini e riguarderanno la cultura del riuso, la lavorazione della farina, la piantumazione degli ortaggi e la vita in una fattoria.

Alessandro Ligas

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