Open data, a Cagliari il workshop conclusivo del progetto europeo Homer

Il 3 e 4 febbraio a Cagliari si terrà il workshop conclusivo del progetto europeo Homer dedicato agli Open data. La Regione è partner del programma che ha come capofila il Piemonte e vede la partecipazione di 19 tra enti e istituzioni euro-mediterranee da Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Montenegro, Slovenia, Spagna. Homer, acronimo di “Harmonising Open Data in the Mediterranean through Better Access and Reuse of Public Sector Information”, finanziato attraverso il programma Med 2007-2013, è finalizzato a rendere disponibili le informazioni della pubblica amministrazione su piattaforme digitali.

Il progetto promuove un sistema federato di portali interconnessi a livello europeo che renderanno disponibili dati “open” relativi soprattutto ai settori Agricoltura, Turismo, Ambiente, Energia, Cultura. L’iniziativa veicola maggiori conoscenze per il cittadino e favorisce la sua partecipazione al processo decisionale. Il riuso dei dati costituisce una base fondamentale per lo sviluppo dei mercati legati ai contenuti digitali. Il workshop, oltre a presentare i risultati del progetto europeo e le esperienze dei partner, è l’occasione per un approfondimento locale sul tema degli Open Data, con interventi che spaziano dalle politiche alle problematiche tecniche. Durante la giornata sarà illustrato il portale sperimentale (https://opendata.regione.sardegna.it/). “Questo progetto pone le premesse per lo sviluppo futuro della democrazia digitale – ha detto l’assessore regionale degli Affari generali, Gianmario Demuro – la Pubblica amministrazione può fornire dati aperti utili ai cittadini attraverso la piattaforma, ma non solo: gli stessi utenti possono contribuire alla raccolta dei dati, inviandoli alla Pubblica amministrazione: uno scambio proficuo e costante. La Sardegna è la Regione con le migliori condizioni tecniche e geografiche per essere modello e punto di riferimento della democrazia digitale nel bacino del Mediterraneo. La Pubblica amministrazione è come la prestigiosa biblioteca di Alessandria d’Egitto, ovvero una miniera di dati che devono essere estrapolati e resi disponibili, per categorie, alla comunità allargata del Mediterraneo. I dati non sono privati, ma patrimonio della comunità, pertanto devono essere riorganizzati e alla comunità devono essere restituiti”.

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