Innovazione per la sanità, il mondo Ict a supporto dell’operato dei medici

Sanità digitale, telemedicina, mobile healt, piattaforme che ricordano la scadenza dei farmaci, app che misurano la pressione o la salute del cuore, smartwatch intelligenti e braccialetti a Led. Queste sono soltanto alcune delle importanti novità che ogni giorno possiamo trovare su Internet. Applicazioni o servizi che non sono pensate per sostituirsi ai medici ma che agevolano il loro lavoro e semplificano la vita del paziente. Questo è il caso dell’app “SICURA” l’applicazione per mobile creata dalla società Athlos che ha sede a Pirri, alle porte di Cagliari, in collaborazione con la società Soma (studio medico associato). Il prodotto si basa su una ricerca condotta in Belgio e consente ai medici, nell’ambito delle loro attività di ricerca interna, di determinare il rischio di tumore ovarico di una paziente.

I dati. Secondo l’Istituto Europeo di Oncologia il tumore ovarico rappresenta la principale causa di morte per tumore ginecologico e la quinta per tumore nella popolazione di sesso femminile nei Paesi sviluppati. Si stima che ogni anno vengono diagnosticati, in Europa 65.000 casi di tumore ovarico, dei quali quasi 5.000 in Italia, colpisce tutte le età con maggiore frequenza tra i 50 e i 65 anni. Il tumore ovarico è gravato da un’alta mortalità perché circa il 70% dei casi viene diagnosticato quando è ormai in fase avanzata. Il tasso di sopravvivenza a cinque anni dei pazienti è di circa il 40%.

Screening. Ad oggi sono stati fatti diversi studi per sviluppare un metodo di screening che individui il cancro in uno stadio iniziale di modo da ridurne i decessi. Ma anche se la ricerca è ad uno stadio avanzato non è possibile diagnosticare il tumore in anticipo.

Metodo ADNEX. Uno dei procedimenti che ad oggi ha migliorato il controllo completo, il cosiddetto check up diagnostico, nella gestione di questa patologia è il modello chiamato ADNEX (Assessment of different Neoplasias in the adneXa). La ricerca è stata pubblicata il 15 ottobre 2014 su “The British Medical Journal” da un gruppo di ricercatori europei dell’università KU Leuven, tra i quali molti italiani. Il risultato è stato quello di sviluppare un modello matematico che discrimina bene tra tumori benigni e maligni ed offre la giusta distinzione tra quattro tipi di malignità ovarica. Naturalmente il modello non si sostituisce ad ulteriori accertamenti più specifici ma aiuta il professionista nella decisione di continuare le ricerche.

App Sicura. Partendo dai risultati dell’università belga la società Athlos s.r.l ed il centro medico polispecialistico SOMA hanno realizzato l’app sperimentale, “SICURA”, che permette ai medici di avere un potente strumento che agevoli la loro ricerca. Uno dei principali problemi che affrontano i medici durante la loro attività è quello di avere a disposizione degli strumenti che gli permettano di assisterli nella loro attività e che non rappresentano un ostacolo al loro lavoro sia diagnostico che operativo.

 

Come funziona. Una volta scaricata ed installata il medico dovrà inserire una serie di dati dei referti per ottenere la percentuale di rischio del tumore ovarico di modo da poter prescrivere o meno ulteriori accertamenti sul quadro clinico del paziente. Alla base della app c’è la ricerca svolta presso l’università belga che ha sviluppato un modello di previsione del rischio politomica in grado di distinguere in modo affidabile tra tumori benigni, borderline, stadio I invasive, stadio II-IV invasiva, e tumori metastatici annessiali secondari. Il modello utilizza otto predittori, parametri. Due riguardano le variabili cliniche, età e livelli sierici di CA-125. I restanti sei sono più specifici e riguardano i risultati dei referti rilasciati durante gli esami come diametro massimo di lesione, percentuale di tessuto solido, più di 10 loculi cisti, ombre acustiche, ascite e numero di vegetazioni. Inoltre l’applicazione introduce un ulteriore novità unica nel suo genere: un’assistente digitale che espone i dati raccolti dall’applicazione e consiglia che cosa fare, una prima forma di consigliere medico digitale.

La ricerca è stata svolta su più fasi che sono state portate avanti a partire dal 1997 fino al 2014. Inizialmente il modello è stato applicato ad oltre 3500 pazienti “arruolate” tra il 1999 ed il 2007 e successivamente è stato validato su 2.403 donne reclutate tra il 2009 ed il 2012. Infine si è provveduto ad aggiornare il modello finale prendendo in considerazione i dati di circa 6000 provenienti da 24 centri in 10 paesi (Italia, Belgio, Svezia, Repubblica Ceca, Polonia, Francia, Regno Unito, Cina, Spagna e Canada).

Sanità digitale. Le tecnologie digitali oggi sono molto importanti, anzi cruciali, per riorganizzare la rete assistenziale e le strutture sanitarie ma sopratutto per offrire ai medici nuovi strumenti sia operativi e diagnostici. In Italia sono aumentati gli investimenti in soluzioni ICT a supporto dell’assistenza domiciliare e della medicina sul territorio, fino a raggiungere 20 milioni di euro di investimenti nel 2015, con un aumento del 24% rispetto al 2014. Tra le soluzioni più diffuse c’è la telemedicina con il Tele-consulto, presente nel 34% delle aziende sanitarie. I Medici di Medicina Generale che utilizzano queste soluzioni sono solo il 4%, nonostante ci sia un forte interesse (68%). Il principale ambito d’investimento nell’ICT delle strutture sanitarie, ad oggi, è la Cartella Clinica Elettronica (CCE), con una spesa di 64 milioni di euro, a cui seguono i sistemi di front-end (61 milioni di euro), il Disaster Recovery e continuità operativa (48 milioni), la gestione amministrativa delle risorse umane (39 milioni), la gestione informatizzata dei farmaci (26 milioni). Rilevante è anche l’ambito dei sistemi di gestione documentale e di conservazione a norma per una spesa di 24 milioni di euro.

Siamo ancora lontani da un modello dove l’integrazione tra l’ICT e la medicina possa agevolare notevolmente il lavoro del medico, che ricordiamo rimane sempre il fulcro delle scelte diagnostiche, ma la strada che si sta tracciando è quella di un completamento tra i due settori.

Alessandro Ligas 

 

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