La ceramica del futuro: ad Assemini tradizione, manualità e stampanti 3d

Partirà da Assemini la nuova strada per la ceramica. Il Comune realizzerà infatti, per la prima volta in Sardegna, un polo dedicato alla ceramica dove la tradizione incontrerà l’innovazione. Il progetto si intitola appunto “Ceramica e Innovazione” e vuole ampliare e riqualificare il Centro Pilota, in via Lazio, per realizzare un polo educativo dotato di laboratori, di uno spazio di co-working, di un fablab con stampanti 3d ad estrusione di argilla. E non solo: nello stesso spazio si potranno anche incubare imprese o startup nel settore.

Obiettivi. Il progetto è stato presentato alla Regione dagli uffici dell’assessorato comunale al Commercio, dall’assessore Diego Corrias, ed ha ricevuto un finanziamento di 1 milione e 170mila euro e vuole, come ha ribadito il componente della giunta: “Affiancare all’attività di promozione e vendita delle opere degli artigiani locali, spazi attrezzati dedicati alla ricerca e sperimentazione in campo artistico, attrarre giovani e studenti, favorire l’insediamento di nuovi artigiani ceramisti e designer”.

Il nuovo centro pilota avrà anche l’obiettivo di far avvicinare le nuove generazioni alle tradizioni locali cercando di risolvere il problema del ridotto cambio generazionale. Grazie a un giusto mix di nuove tecnologie e antichi saperi, cercando di aumentare rompendo produttività e creatività. Aggiunge ancora l’assessore “È importante che ci siano queste occasioni perché molte botteghe artigiane sono legate alla tradizione familiare ed è importante che non scompaiano e per questo dobbiamo puntare sui ragazzi e sull’innovazione”.

Un ponte tra tradizione e innovazione. Uno spazio in cui saranno realizzati laboratori ceramici attrezzati che favoriranno la sperimentazione nella produzione manuale attraverso le tecnologie della fabbricazione digitale. Ma la struttura, però, non deve essere vista in sostituzione della manualità degli artigiani ma vuole essere un luogo di contaminazione dove poter ampliare le prospettive rivitalizzando la peculiarità principale del territorio.

“Lo spazio sarà dotato anche di aule formative attrezzate destinate ad accogliere enti di formazione ed istituti secondari superiori, un incubatore di imprese artigiane, uno spazio di co-working ed un makerspace”, continua l’assessore. Un luogo che accoglierà, non soltanto gli artigiani, ma anche gli studenti ed i giovani, che attraverso i laboratori avranno la possibilità di avere un contatto diretto con gli artigiani.

Per vedere realizzato il progetto ci vorrà “almeno un anno e mezzo”, sottolinea l’assessore Corrias, e tutto dipende dalle tempistiche della Regione. Secondo i promotori è un esempio importante perché dà un segnale forte di come le amministrazioni pubbliche possano supportare il cambiamento ponendosi in prima linea nella rivitalizzazione dell’economia.

Alessandro Ligas

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