Da Capoterra alla California: il progetto under 30 Clhub consolida i rapporti internazionali

Ponti che si costruiscono, distanze che si accorciano. Dalla California alla Sardegna le relazioni si rafforzano e gli investimenti si concretizzano. Clhub di Capoterra ha recentemente concluso il suo secondo round di investimento con la famiglia Apodaca, che ha deciso di entrare in società con questa nuova realtà sarda che sta facendo parlare di sé da un paio di mesi.

Andrew Apodaca, che è già a capo dell’APO Group Inc., è ufficialmente entrato nel CDA di Clhub. Il suo rapporto di collaborazione con Clhub era già iniziato quando la famiglia Apodaca aveva chiuso il suo primo round di investimento, Andrew aveva infatti il compito di coordinare le operazioni in Italia. L’accordo è stato suggellato presso la nuova sede operativa internazionale di Clhub a Santa Monica, California, all’interno degli uffici di WeWork, dove si sono recati Riccardo Sanna, CEO di Clhub, e Giovanni Sanna Managing Partner.

Giovane l’età dei fratelli Sanna e lo stesso vale per il nuovo Business Developer, Andrew Apodaca, 26 anni, a capo dell’APO Group Inc. da 4 anni e una lunga esperienza in business development, property development e management a livello internazionale (America, Europa e Nuova Zelanda).

La nuova sede operativa avrà il compito di facilitare l’allaccio e lo stringersi di quelle relazioni internazionali con l’America che Clhub mira a consolidare per i propri clienti. L’internazionalizzazione del Made in Italy, con la mission di rendere più semplice l’esportazione per le MPMI, ecco come il Clhub ha intenzione di investire questi capitali.

“L’ingresso in società della famiglia Apodaca è un segnale importante che stiamo lanciando sul territorio, non è facile attrarre capitali americani in Italia, ancora meno in Sardegna. Noi ci siamo riusciti in appena 5 mesi dalla costituzione della società”. Così ha dichiarato Riccardo Sanna, una volta rientrato dalla California. Clhub infatti ha inaugurato il 20 novembre 2015, il team inizia a raccogliere i primi frutti del lavoro di questi mesi. Pochi eppure intensi, come dimostra l’organizzazione del format Startup Battle.

Il desiderio che si è espresso più volte è stato quello di voler far conoscere all’estero quelle realtà tutte Made in Italy che spesso non riescono a uscire dalla propria realtà locale. Quello che spesso infatti ostacola o rallenta le vendite il più delle volte è la burocrazia, o la mancanza di competenze per riuscire nell’esportazione. Clhub si è posto come obiettivo quello di agevolare questo tipo di procedure alle MPMI al fine di rendere possibile l’apertura di queste piccole realtà ai mercati internazionali.

Stringere accordi con i canali distributivi, curare il proprio sito, verificare legalmente le certificazioni con il fine di accelerare lo sviluppo del proprio business affidandosi a una struttura in cui un team coordinato di professionisti lavora fianco a fianco sul progetto, questo è quello che Clhub si propone di offrire ai propri clienti.

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