Autostrade del mare: il progetto Enpi-Optimed candida lo scalo di Porto Torres

Arriva dalla Sardegna un nuovo modello per poter gestire il trasporto merci tra l’est e l’ovest del mar Mediterraneo. Il progetto si chiama Optimed ed è stato sviluppato dall’Assessorato Regionale ai Trasporti, dal CIREM dell’Università di Cagliari e da altri partner stranieri all’interno del Programma Europeo EnpiCbCMed. L’obiettivo è quello di creare un sistema di trasporto innovativo che consenta di collegare in modo rapido ed efficiente la sponda orientale con quella occidentale del Mediterraneo, generando nuova competitività per le imprese ed aprendo contestualmente nuovi mercati.

Il modello. Il progetto coinvolge i porti di sette nazioni tre europee, Italia, Francia e Spagna e quattro dell’area del medio oriente, Siria, Libano, Turchia ed Egitto. La proposta introduce un modello di trasporto basato su uno schema di rete tipo Hub/spoke (letteralmente: mozzo e raggi), tipico dei sistemi dei trasporti a lungo raggio, dove si identifica un porto (mozzo) per area geografica che farà da attratore per raccolta, lo smistamento e la distribuzione delle merci dei porti limitrofi (raggi). Per la zona europea rivestirà un ruolo centrale a carattere internazionale lo scalo di Porto Torres con riferimento all’area dell’arco dell’alto Tirreno che va da Valencia a Napoli. La stessa funzione, ma in oriente, sarà ricoperta dallo scalo di Beirut (Libano) con riferimento all’area che va dal porto di Mersin (in Turchia) al porto di Alessandria (Egitto).

Punti di forza. Diversi sono i benefici che il nuovo schema introduce come, ad esempio, il rafforzamento della dotazione infrastrutturale di molti dei porti coinvolti. Ma anche la crescita dei rapporti commerciali tra le due sponde del Mediterraneo dando nuove opportunità alle imprese già esistenti ed aprendo allo sviluppo di nuove, garantendo tempi e tariffe certe di consegna. Inoltre il progetto favorisce gli aspetti ambientali e della sicurezza stradale, limitando il traffico pesante sulla tratta balcanica con la Turchia.

Tempistiche. Oggi per poter far arrivare delle merci nella parte opposta del mediterraneo i tempi di consegna si attestano tra i 20 giorni/1 mese “questo perché le navi devono, prima di partire per l’oriente, transitare in ogni porto del nord e sud del mediterraneo per poter raccogliere tutte le merci”, racconta Gianfranco Fancello, responsabile del coordinamento tecnico del progetto, “ora con il modello Hub/spoke si potranno raggiungere le destinazioni in una settimana, dieci giorni al massimo”.

Step. Il progetto è durato due anni e si è concluso a dicembre nel 2015 ed è stato scandito da diverse tappe. Il primo step è stato quello di misurare il traffico merci. “Abbiamo misurato la domanda di trasporto marittimo dal 2007 ad oggi”, racconta Gianfranco Fancello, “ed effettuato la previsione per i prossimi 10 anni” a cui è seguita la pianificazione del network (secondo step) con “la definizione degli algoritmi e l’asset della rete marittima che ci ha portato alla realizzazione di una piattaforma online (terzo step), realizzata insieme a partner Libanesi e Greci, che permetterà di poter gestire le operazioni complesse nei porti hub di prenotazione e organizzazione del traffico e trovare le giuste condizioni per tutti gli attori”, conclude il responsabile tecnico. L’ultimo step è stato quello relativo alla riorganizzazione dei porti degli Hub (Porto Torres e Beirut) attraverso una ridefinizione del loro layout ridisegnato completamente per velocizzare gli scambi e per rendere i due porti realmente competitivi rispetto al nuovo modello di trasporto individuato.

Finanziamenti. Il progetto è stato inoltre presentato al SOM (Senior Official of the MemberStates), l’organo collegiale dell’UfM, l’Unione per il Mediterraneo che raggruppa in totale 43 Paesi che si affacciano sull’area Med e che si occupa di promuovere e sviluppare progetti di cooperazione di ambito mediterraneo, che in via ufficiosa ha “promosso” il progetto. Ad Aprile verrà approvato ufficialmente per avere la labellizzazione, ossia “il timbro di qualità”, che avvalla ulteriormente il valore del progetto e lo aiuta nella ricerca dei finanziamenti sia in ambito europeo che da finanziatori privati.

Partenariato. L’OPTIMED Rationalising Mediterranean Sea Ways: from Southern-Eastern to Northern-Western ports è stato finanziato con il Programma di cooperazione transfrontaliera ENPI CBC Med 2007-2013. Al progetto partecipano, con l’Assessorato Regionale ai Traporti ed il Cirem dell’Ateneo di Cagliari, anche l’Autorità Portuale del Nord Sardegna, l’Ascame (Associazione Camere Commercio del Mediterraneo), la Scuola Europea di Short Sea Shipping (Spagna), la Camera di Commercio di Beirut (Libano) ed il Ministero dei Trasporti e dei Lavori Pubblici (Libano).

Alessandro Ligas

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