A Cagliari tre giorni di “Career day”: il format per conoscere il futuro

La giornata dei perché e delle speranze. Così si sono affacciati i ragazzi al primo “Career Day” la tre giorni di orientamento rivolta a tutti gli studenti, laureandi e laureati della Facoltà di scienze economiche, giuridiche e politiche svolta dal 23 al 25 maggio presso i locali del polo giuridico economico dell’ateneo del capoluogo in viale Fra Ignazio. L’obiettivo era quello di far conoscere agli studenti i loro principali sbocchi professionali ma soprattutto metterli in contatto con numerose aziende di vari settori alla caccia di figure professionali da inserire nei loro organici. “Abbiamo deciso di organizzare il primo Career Day – ha detto Stefano Usai, presidente della facoltà – per dare la possibilità ai nostri studenti di avviare e mettere delle solide basi per il loro futuro cercando di agevolarli nell’incontro tra domanda ed offerta del lavoro”. Un evento importante con un format che ha messo di fronte studenti ed imprese ma soprattutto che è andato incontro alle speranze dei giovani studenti che vorrebbero trovare una occupazione in linea con le loro capacità. “Crediamo molto in un evento come questo – ha aggiunto il presidente della facoltà – si tratta del primo anno, un punto di partenza. La Facoltà crede nei suoi studenti e stiamo lavorando per loro”.

In molti si sono fatti coraggio e, proprio durante le giornate, hanno consegnato il loro curriculum alle aziende ed hanno ricevuto un primo feedback direttamente dai responsabili delle risorse umane delle aziende. Anche le imprese sono sulla stessa linea tracciata dall’Ateneo. Per esempio Mauro Murgia, presidente Federalberghi ha detto: “Noi come Federalberghi abbiamo deciso di partecipare a quest’evento perché riteniamo molto importante la possibilità di incontrare gli studenti e i laureati che rappresentano il futuro dei nostri territori e le sono portatori di nuove idee per innovare il modo di fare ospitalità”. Non solo curriculum e colloqui l’evento organizzato dalla facoltà e dall’associazione no profit Jeca aveva lo scopo di presentare la maggior parte delle possibilità lavorative che si aprono dopo la laurea. Ad aprile si è svolto il “Road to” una serie di giornate dove gli studenti hanno avuto modo di confrontarsi direttamente con i maggiori professionisti del settore e capire nel concreto in cosa consista il loro lavoro. Ma soprattutto porli di fronte, in modo consapevole, alle scelte lavorative future. Essere un libero professionista, ovvero un avvocato, un commercialista, un consulente del lavoro, o “fare impresa”? Lavorare all’interno di una pubblica amministrazione, capendo quali sono i ruoli e le possibilità di carriera, oppure nel settore privato all’interno delle PMI o delle grandi aziende? Alessandro Bora, classe 1991, laureando in economia e gestione aziendale, ha detto: “Questa è un’occasione importante per noi studenti perché ci permette di conoscere le diverse possibilità che il futuro ci apre”. Sulla stessa linea anche Marco Deligios, classe 1995, anche lui laureando in economia e gestione aziendale, ha detto: “Eventi come questo sono molto importanti perché ci permettono di crescere e di valutare meglio quale strada intraprendere”.

Non solo lavoro ma anche possibilità di continuare il percorso formativo. Durante le giornate sono state presentate anche le lauree magistrali, i dottorati e le scuole di specializzazione della Facoltà di Scienze Economiche, Giuridiche e Politiche. “Sto ancora valutando cosa fare in futuro – ha detto Marco Deligios – sono state molto importanti le fasi preliminari del CareerDay, dove ho avuto modo di chiarirmi meglio i principali sbocchi lavorativi del mio percorso di studi”. “Vorrei fare l’imprenditore e portare avanti l’impresa di famiglia ma sto ancora valutando cosa fare in futuro – dice Alessandro Bosa -. Fare impresa è sicuramente complicato. Bisogna avere diverse capacità, bisogna sapersi muovere all’interno del mercato e capirne le regole. Da questo punto di vista la formazione oggi è fondamentale”. Tante le speranze e le perplessità per un futuro che sembra sempre di più incerto ma anche tanti i consigli da chi ha affrontato queste scelte prima di loro. “Essere disposti a mettersi in gioco”, “avere la capacità di andare oltre”, “avere un po’ di pazzia”, questi sono stati alcuni dei suggerimenti che sono riecheggiati nell’aula Maria Lai durante il “Road to” che fanno da corollario alle più gettonate “credere in se stessi”, “avere molta determinazione”, “imparare”, “studiare”, “fare esperienze fuori dalla Sardegna”, ma anche l’immancabile “avere fortuna”. Sergio Putzolu, amministratore di Holachek, durante il “Road to” del 3 maggio ha voluto sottolineare un aspetto fondamentale del far impresa, ha detto: “Ogni idea deve reggersi economicamente. Le aziende si reggono sui costi e sui ricavi. Se non si hanno soldi si parte piano, non si possono fare imprese soltanto con il contributo pubblico. Questo non deve essere il motore dell’idea ma deve essere usato per fare più soldi. Non esiste una ricetta adatta a tutti, fare impresa è l’inizio di un percorso e quello che risulta essere importante è capire bene cosa si vuole fare”.

La manifestazione ha voluto porre l’accento anche su un aspetto che spesso passa in secondo piano che è stato sottolineato dal Rettore durante l’inaugurazione: l’importanza della cultura e della conoscenza. “Non limitatevi a studiare ciò che vi interessa – ha detto il rettore dell’Università di Cagliari Maria Del Zompo – Approfittate di tutto quello che un Ateneo come il nostro può darvi quanto ad apertura mentale. Siate spugne: puntate ad acquisire conoscenza, poi arriva la competenza. Non credete a chi dice che viene prima la competenza”.

Alessandro Ligas

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