Insar, bonus e incentivi per il lavoro: Pigliaru avvia un’indagine interna

Su ordine del governatore la Regione sta mettendo sotto la lente il Progetto Ico dell’Insar per l’assunzione di disoccupati e inoccupati. Vale 8 milioni.

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha avviato un’indagine interna sull‘Insar, la società pubblica che sviluppa politiche per il lavoro. Su ordine del governatore, gli uffici di viale Trento stanno mettendo sotto la lente il Progetto Ico da otto milioni di euro, dedicato “all’assunzione di disoccupati e inoccupati” nei settori dell’agroalimentare, della nautica e delle nuove tecnologie.

L’Insar – ancora governata dal centrodestra (l’amministratore delegato è Antonello Melis, un fedelissimo dell’ex presidente Ugo Cappellacci) – ha pubblicato il bando Ico a dicembre 2014. Il 23 giugno 2015 la prima assegnazione di fondi, l’ultima delibera è invece del 31 agosto. In totale sono state 51 le aziende che hanno ottenuto i contributi attraverso due misure: i Pim (percorsi di inserimento mirato, per un totale di 4.540.000 euro) e i bonus occupazionali, pari a uno stanziamento di 1.890.500 euro. I Pim sono una sorta di tirocinio in cui l’azienda, dietro compenso pubblico, valuta le attitudini delle persone selezionate nella prospettiva di un’eventuale loro assunzione. I bonus, invece, vengono dati come incentivo per favorire i contratti a tempo indeterminato.

Il nodo sul quale Pigliaru ha deciso di vederci chiaro è che l’Insar ha assegnato la quasi totalità dei bonus occupazionali alle stesse imprese che hanno ottenuto il finanziamento per i Pim. Ma più ancora: l’attribuzione degli incentivi è avvenuta con riserva. Questo perché, stando al bando, i contributi si sarebbero potuti ottenere solo documentando le assunzioni e ciò non è avvenuto alla data di pubblicazione delle delibere. Le quali sono ancora tutte online sul sito Insar, alla voce “Trasparenza”, e hanno la firma dell’amministratore delegato.

Sotto il profilo formale non c’è nulla di illegittimo. Nello stesso bando, all’articolo 3, si legge che “le misure previste sono cumulabili con incentivi derivanti da altre agevolazioni regionali, nazionali o comunitarie, o comunque concesse da enti od istituzioni pubbliche”. Il problema è che il progetto Ico, per come è stato organizzato, ha sviluppato solo uno dei due assi, quello dei Pim appunto, visto che i bonus occupazionali risultano quasi interamente congelati.

Salvo eventuali errori scritti nelle 51 delibere controllate da Sardinia Post una per una, viene fuori che a fronte dei 4 milioni e 540mila euro impegnati dall’Insar (su una disponibilità totale di 5 milioni), appena 110mila euro di bonus occupazionali sono stati assegnati per reali assunzioni a tempo indeterminato, pari al 2,42 per cento. I restanti 4 milioni e 430mila euro risultano essere sono bonus ipotizzati. Quindi potenziali contratti da cui è scaturita l’assegnazione con riserva delle risorse.

Nel dettaglio dei documenti online, va segnalato intanto il milione di euro in bonus occupazionali attribuito sulla carta alla Accenture technology solutions, srl con sede a Milano in via Quadrio 17: la società, che ha preso dall’Insar 600mila euro nella misura dei Pim, ha previsto 100 contratti (qui il documento).

Stesso discorso per la Avanade Italy, altra srl con sede a Milano, in via Lepetit 8/10: la società ha ottenuto dall’Insar 420mila euro per “l’avvio e lo svolgimento di settanta Pim”, mentre per le 95 assunzioni promesse avrà diritto a 950mila euro di bonus occupazionali, se l’impegno verrà mantenuto (la delibera).

Vien da sé che l’Insar, ammettendo le aziende con riserva, da un lato ha ‘onorato’ l’impegno di spesa obbligatorio per legge, pena la perdita dei fondi comunitari. Ma per un altro verso non ha raggiunto l’obiettivo previsto dallo stesso progetto Ico, cioè quello di favorire le assunzioni a tempo indeterminato di disoccupati e inoccupati.

Tra le aziende che si sono viste assegnare somme importanti attraverso la misura dei bonus occupazionali, ecco anche la Elasto meccanica, azienda di Cagliari con sede in via Carloforte 60: per la srl è stato deliberato un potenziale contributo di 420mila euro per 42 assunzioni. Dall’Insar la società ha invece incassato 30mila euro per avviare 6 Pim (leggi qui).

Ancora: la Termomeccanica energia, una srl con sede legale a Cagliari in via della Pineta 78, sui bonus occupazionali potrebbe ottenere 400mila euro, nel caso in cui facesse il contratto a 40 persone. Ma per un Pim la società ha già ottenuto 4.500 euro. E a proposito di Termomeccanica energia, si tratta della stessa srl che dall’Insar ha preso tempo fa un contributo di 342.007,37 euro, concesso come “Credito d’imposta” e relativo al 2012 (leggi qui). Non solo: in via della Pineta 78 ha l’ufficio da commercialista Andrea Boi, l’attuale direttore amministrativo di Insar che alla Termomeccanica srl (società gemella di quella che si occupa di energia) ha presieduto il collegio sindacale (qui il suo curriculumm). Sempre allo stesso indirizzo, in via della Pineta 78, ha sede legale pure la Autoricambi.it srl che ha promesso tre contratti a tempo indeterminato.

Poi ecco la Generale conserve spa di Olbia (sede in via Corea 15/15): se la società dovesse contrattualizzare 37 persone, come si legge nella delibera, incasserebbe dall’Insar 370mila euro di bonus occupazioni. Ma è appunto una possibilità non una certezza. Sono invece già assegnati i 210mila euro che la Generale conserve ha incassato dall’Insar per l’avvio di 10 Pim.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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