Sono trascorsi quasi dieci giorni dalla morte di Antonio Tiddia – Cionio per gli amici -, il 20enne di Iglesias che ha perso la vita durante una battuta di pesca subacquea nelle acque di Cala Domestica, tra Buggerru e Masua, nella costa sud occidentale della Sardegna. Oggi gli amici e i compagni di tante battute di pesca lo hanno ricordato a Funtanamare nell’ambito del 3° Trofeo Passione Pesca–Memorial Alessio Loddo, organizzato dall’Asd Passione Pesca di Gonnesa.
Intorno alle 8 le imbarcazioni di appoggio alla gara di pesca subacquea si sono dirette verso i faraglioni e hanno deposto due corone di fiori: una in ricordo di Alessio e l’altra per “Cionio”. Sempre oggi, ma a Cala Domestica, un secondo gruppo di amici di Antonio Tiddia hanno sistemato una targa in acciaio inox (nella foto sotto). 
Cionio amava il mare. Aveva fatto corsi di immersione in apnea proprio per ridurre i rischi, per quanto, in questo tipo di sport, non siano mai completamente prevedibili. Li aveva fatti anche per dare tranquillità ai genitori, sempre in apprensione durante le sue battute di pesca. Invece la tragedia.
La morte del 20enne ha profondamente colpito l’Iglesiente. Al funerale del giovane hanno partecipato centinaia di persone. Perché Cionio era “un ragazzo buono e altruista”, così lo descrivono chi lo ha conosciuto. La sua morte è arrivata a meno di un mese dal decesso di un’altra giovane di Iglesias, stroncata a 16 anni da un male incurabile. I due ragazzi erano molto legati da una sincera amicizia. Proprio alla ragazza Cionio aveva dedicato molte energie durante la malattia.
Carlo Martinelli
