Segariu, in fiamme l’auto del sindaco. Aggredito anche il nonno, un arresto

Ancora una volta l’auto di un amministratore locale è stata distrutta da un incendio. Nel mirino in questo caso è finito il primo cittadino del Comune di Segariu, Andrea Fenu. Il rogo è divampato all’1.45 a Guasila in via Grazia Deledda dove era parcheggiata l’auto del sindaco, una Renault Clio.

Le fiamme hanno avvolto la vettura distruggendola. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Sanluri che hanno domato il rogo prima che la vettura potesse esplodere visto che era dotata di impianto Gpl. Le fiamme hanno in parte annerito la facciata della palazzina.

Sul posto i pompieri non hanno rinvenuto inneschi o altri elementi che possano confermare la natura dolosa dell’incendio, anche se questa è l’ipotesi più avvalorata. I carabinieri della Compagnia di Sanluri hanno avviato le indagini sull’episodio.

“Oggi il Consiglio regionale ha il dovere di sostenere sino in fondo il presidente della Regione Francesco Pigliaru affinché riesca ad intervenire in maniera incisiva nei confronti del Governo, così come definito ieri nell’ordine del giorno firmato da tutti i capigruppo e approvato all’unanimità dall’Assemblea regionale sarda”, così il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, sull’ennesimo atto intimidatorio nei confronti di un amministratore locale.

“Il sindaco di Segariu non deve sentirsi solo, così come il primo cittadino di Orotelli (incendiata l’auto della figlia) e la sua famiglia e tutti quegli amministratori locali – aggiunge il massimo rappresentante dell’Assemblea sarda – vittime negli ultimi mesi ed anni di inaccettabili crimini. Sarà compito del Parlamento sardo in quella che non può che essere una battaglia comune, coadiuvare la presidenza della Regione affinché il Governo aiuti concretamente la Sardegna e le istituzioni ad affrontare seriamente quello che è diventato un fenomeno criminale, e consentire che vengano adottati tutti i provvedimenti necessari per assicurare maggiori risorse finanziarie e celerità nelle procedure per l’intervento Reti per la sicurezza del Cittadino e del Territorio. Ad Andrea Fenu e alle comunità di Segariu, Guasila e Orotelli – conclude il presidente del Consiglio – manifesto tutta la mia vicinanza e quella dell’assemblea regionale che rappresento”.

Appresa la notizia dell’attentato, il presidente di Anci Sardegna Pier Sandro Scano, a nome suo e dell’intera associazione, esprime “ferma condanna per l’inqualificabile gesto di vigliaccheria e vicinanza al primo cittadino e alla comunità di Segariu”. “Un atto tanto grave quanto vile – sottolinea – che colpisce non solo il sindaco, al quale va tutta la nostra solidarietà, ma colpisce anche un’intera comunità. Atti criminali e indegni che vanno combattuti con tutte le nostre forze, dobbiamo lavorare per superare una situazione sempre più difficile. L’esercizio di forme di violenza contro chi amministra in nome del bene pubblico, soprattutto in un momento di grande difficoltà per i comuni della Sardegna, è ancor più odioso e inaccettabile – argomenta Scano – In simili frangenti di difficoltà continuiamo fermamente a credere che la forza della democrazia risieda nella coesione sociale, nella solidarietà, nella partecipazione intorno alle istituzioni pubbliche”.

Intanto nel pomeriggio è stato aggredito il nonno del primo cittadino. Arrestato per resistenza, oltraggio e minacce a pubblico ufficiale, Dino Pes, di 54 anni.
Mentre era in corso il Consiglio comunale, in cui si parlava anche dell’intimidazione, l’uomo avrebbe incrociato per strada il nonno del primo cittadino, un ottantenne, aggredendolo verbalmente e spintonandolo. Poi è fuggito. L’aggressione è stata subito segnalata ai carabinieri che, dopo poco tempo sono riusciti a rintracciare il 54enne. Pes ha cercato di evitare la cattura, fuggendo e lanciando pietre contro i militari, ma è stato bloccato.
All’origine dell’aggressione ci sarebbe, anche se ancora questo elemento deve essere chiarito, un problema con l’amministrazione comunale. Nei confronti di Pes, recentemente, è arrivato un decreto di esecuzione di una condanna. Per evitare di scontarla l’uomo ha chiesto l’affidamento in prova ai servizi sociali del Comune, richiesta che sarebbe stata respinta. Per questo motivo avrebbe deciso di vendicarsi del primo cittadino aggredendo il nonno. Al momento non ci sarebbe alcun collegamento con l’attentato incendiario che ha visto vittima il sindaco, ma le indagini sono in corso.

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