Macomer, “l’inceneritore di Tossilo chiuderà entro febbraio”

I due forni di Tossilo chiuderanno entro febbraio. La notizia la dà Giovanni Demontis, l’amministratore delegato della Tossilo Spa, società che gestisce gli impianti, durante il consiglio comunale tenutosi ieri a Macomer. Intanto, i 52 comuni che conferiscono i rifiuti a Macomer continueranno a inviare la spazzatura a Tossilo, dove verrà effettuata una prima selezione, al prezzo di 172 euro. Dopodiché i rifiuti partiranno alla volta della discarica di Ozieri: così ha deciso la Regione. L’altro argomento sul tavolo della riunione rigurda le sorti delle circa 40 maestranze della Tossilo spa. Che fine faranno i lavoratori dopo la chiusura dei forni? La risposta alla domanda è affidata a un tavolo tecnico convocato presso l’assessorato al Lavoro. Invece, seppure previsto all’ordine del giorno, il punto relativo ai risultati emersi dal recente studio del Registro Tumori di Nuoro, che proprio a Macomer rileva un forte aumento dell’incidenza delle patologie tumorali, non è stato discusso: se ne parlerà tra due settimane.

Tossilo spa, tra gestione fallimentare e calo dei rifiuti

In pratica, dunque, ieri sono andate in onda le battute finali del discusso inceneritore di Tossilo, inghiottito da una voragine finanziaria di 800 mila euro secondo le stime effettuate sui dati comunicati dalla società, che ha rivelato l’esistenza di un deficit pari a 660.000 euro nei primi nove mesi del 2015. Ma non solo. Infatti, è anche emerso che la Tossilo spa non vende il compost lavorato. Il requiem per l’impianto suona anche per altri motivi. Ad esempio, c’è il peso dei costi sostenuti per comprare l’energia necessaria a piattaforme di selezione e inceneritore. E il costante calo dell’indifferenziato e del secco residuo ovvero delle frazioni destinate all’incenerimento. Come evidenziato dall’ultima relazione di bilancio disponibile, nel 2014 sono state 28.000 le tonnellate di rifiuti destinate all’incenerimento (contro le 26.000 effettivamente bruciate) ovvero meno 9,6% rispetto all’anno precedente. Da qui la domanda di stretta attualità: cosa brucerà il nuovo impianto, la cui capacità di smaltimento sarà pari a 60.000 tonnellate l’anno? Mistero, al momento l’unica cosa certa è che, col blocco di Tossilo, i rifiuti di 52 comuni finiranno in discarica, mentre il momento sembra propizio per sperimentare soluzioni alternative a incenerimento e mondezzai a cielo aperto. Anche perché i lavori per la realizzazione del nuovo impianto non dureranno meno di tre anni.

Anche il comune di Nuoro dice no al nuovo inceneritore

Ci sono poi i tre ricorsi al Tar del Comitato Non Bruciamoci il Futuro, Unione dei comuni della Barbagia e associazione Zero Waste Sardegna, che chiedono l’annullamento delle procedure che hanno dato il via libera al nuovo impianto. Ed è su questo fronte che si registrano importanti novità: anche il comune di Nuoro, infatti, ha chiesto ai giudici amministrativi di annullare le autorizzazioni rilasciate da Regione e Provincia al nuovo impianto di Macomer. E non è un mistero che la giunta guidata dal sindaco Andrea Soddu “vuole orientarsi verso un sistema di gestione e smaltimento dei rifiuti di tipo eco-compatibile per la salvaguardia degli interessi pubblici connessi all’ambiente e alla salute dei cittadini”, si legge nella delibera con cui l’amministrazione ha dato l’incarico al legale Gian Piera Pittalis di ricorrere al Tribunale amministrativo.

Intanto, a Macomer si alza il livello dello scontro

Nel corso dell’ultima settimana, si è registrato un duro botta e risposta tra Comitato e politica locale. Ha incominciato il comitato, con un intervento sulla piattaforma di valorizzazione dei materiali da raccolta differenziata, di riselezione del plasmix della Wd Green Sardinia capitanata da Paolo Clivati. “Tale intervento era tra quelli proposti dal Comitato NBF sin dal 2011 per la realizzazione di un Centro di riciclo Integrale a Tossilo in alternativa al nuovo impianto di incenerimento. Sarebbe stata un’alternativa in grado di compensare l’eventuale perdita dei posti di lavoro delle maestranze della Tossilo Spa”, si legge nel comunicato del Comitato, che attacca la politica locale anche sui recenti dati diffusi dal Registro Tumori. E bolla, documenti alla mano, come una bufala la chiusura dei due forni durante i lavori per la realizzazione del nuovo inceneritore.

A stretto giro di posta è arrivata la replica di Gianfranco Congiu, consigliere comunale e regionale del Partito dei Sardi, per il quale la Giunta “non ignora i problemi ambientali e sanitari dell’area né le politiche relative a sistemi di trattamento diversi dall’incenerimento”. In seguito alla risposta del Comitato, “ricostruzione grossolana da parte del consigliere Congiu”, è arrivata anche la nota della giunta comunale di Macomer guidata da Antonio Succu, che addebita al comitato ideologismi e settarismi. “Altro che ideologismi – ha risposto il comitato-, qui la politica ha i nervi scoperti”.

Piero Loi

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