Ci sarà anche la musica tradizionale dell’Isola tra le esperienze di studio scelte per il Meeting of the Society for the Ethnomusicology, il più importante appuntamento internazionale dedicato all’etnomusicologia in programma quest’anno a Denver, in Colorado, per la sua 62esima edizione: a fine ottobre il giovane studioso sardo Diego Pani porterà davanti a un parterre di esperti la sua ricerca più recente attorno alle dinamiche di apprendimento del canto tradizionale sardo.
Uno studio, quello di Pani, avviato quasi dieci anni fa e tuttora in corso, che ha coinvolto il cuncordu Sas Bator Colonnas di Scano di Montiferro: la ricerca si è concentrata sul modo in cui i quattro cantori hanno approfondito la conoscenza del canto a cuncordu all’interno di un contesto musicale di tradizione orale, prendendo spesso come riferimento vecchi documenti audio, dischi, registrazioni amatoriali realizzate negli anni Cinquanta e Sessanta.
Il paper di Pani dal titolo Choosing Your Own Masters: Mediatized Multipart Singing in Sardinia sarà presentato davanti alla Society for Ethnomusicology insieme ad altre 398 proposte selezionate da tutto il mondo da cento esperti, e verterà proprio sulle dinamiche entro le quali la mediatizzazione della musica, in questo caso la registrazione del canto, si inserisce in contesti di musica tradizionale orale come nel caso di canti a cuncordu, e di come i giovani cantori trovino e sviluppino una propria idea di canto proprio attraverso l’apprendimento sia orale che mediatizzato di brani, passaggi e stili esecutivi.
Diego Pani, 31 di Santu Lussurgiu, ha iniziato a studiare etnomusicologia al corso universitario triennale al Conservatorio Cagliari; da qui si è specializzato in canto a più voci e poesia improvvisata della Sardegna e nella relazione tra musica e media. Ha collaborato con enti pubblici ed istituzioni come l’Università di Cagliari e la University of Arts di Kyoto per diversi progetti di ricerca.
Affianca l’attività di studio a quella di musicista: canta e suona l’armonica a bocca nella heavy blues band King Howl, con la quale ha prodotto tre dischi (l’ultimo dei quali, “Rougarou”, uscito poche settimane fa) e viaggiato per tutta Italia ed Europa. Attualmente vive a St John’s, in Newfoundland, Canada, dove è dottorando in Etnomusicologia alla Memorial University of Newfoundland e dove sta proseguendo il progetto di studio avviato nell’Isola.
Francesca Mulas