La Regione si riprende le dighe sarde, ricorso di Enel: “La gestione è nostra”

Enel ritiene le delibere adottate dalla Regione Sardegna sulle concessioni di derivazione idroelettrica, di cui è titolare, siano “illegittime e contrarie alla normativa vigente” e, “come avvenuto nel 2014”, la società elettrica impugnerà i provvedimenti richiedendone l’annullamento. “Tali concessioni – spiega Enel in una nota – come confermato in più occasioni dal Tribunale superiore delle Acque pubbliche, avranno la loro naturale scadenza nel 2029 ed ogni provvedimento che intervenga per alterarne la durata è contrario alla legge statale che regola la materia (il cosiddetto decreto Bersani)”. La vicenda è legata alla decisione della Giunta di prendere in mano – dal 1° gennaio 2019 – la gestione di tre dighe, come annunciato ieri dal presidente Francesco Pigliaru e dall’assessore Edoardo Balzarini, dando corso a un’iniziativa avviata dall’ex titolare dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda. Le dighe in questione sono quelle del Coghinas (nella foto di GiselAnto), dell’Alto Flumendosa e del Taloro.

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