25 aprile, festa della Liberazione a Cagliari. E a Quartu la manifestazione delle destre

A Quartu tra le polemiche si ricordano i caduti della Repubblica Sociale di Salò

Anche per questo 25 aprile, come già accaduto l’anno scorso, il comune di Cagliari ha detto no alla parallela manifestazione dei neofascisti in piazza Gramsci che si era svolta per 12 anni tra polemiche e critiche. Ma i camerati cacciati da Cagliari hanno cercato nuovo alloggio: non potendo avere il capoluogo hanno ripiegato su Quartu Sant’Elena, dove hanno organizzato per le 18 un presidio al Monumento dei Caduti in piazza Sant’Elena.

“Il presidio con la cerimonia in ricordo dei Caduti della Repubblica Sociale di Salò è regolarmente autorizzato dalle autorità competenti ed è aperto a chiunque voglia ricordare il sacrificio dei combattenti della R.S.I. – scrive Daniele Caruso, presidente provinciale de La Destra – Se a Quartu Sant’Elena sembra che la sinistra sia confusa sul concetto di “democrazia”, a Cagliari pare che il 25 aprile la democrazia sia sospesa”. Caruso si riferisce al fatto che il comune di Cagliari ha revocato la concessione di suolo pubblico per un gazebo de La Destra, organizzato proprio per il 25 aprile, “contro la pedofilia, la pedopornografia, la violenza sessuale e gli atti persecutori. Secondo il provvedimento di revoca, era necessario evitare che potesse interferire con i cortei previsti in ambito cittadino per il 25 aprile. E’ facile pensare che il sistema dittatoriale rosso di Cagliari non riesca a contenere i violenti e i facinorosi che stanno al proprio interno e cerchi di isolarli, anche a costo di sopprimere i diritti altrui. Però c’è un limite a tutto. Ci dicano chiaramente se è in corso una nuova guerra civile”.

Alle parole di Caruso e alla sua denuncia di una presunta “dittatura rossa a Cagliari” risponde Enrico Lobina, consigliere comunale a Cagliari e componente dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani Italiani): “Non bisogna ricordare nessun sacrificio dei traditori e dei codardi che decisero di stare con la Repubblica Sociale Italiana. L’umano dolore per la morte dei propri cari non ha nulla a che fare con le commemorazioni pubbliche.  Né domani né mai bisogna onorare in qualunque modo la RSI. La manifestazione è abusiva per la storia, e deve essere fermata”. E a proposito del gazebo negato a La Destra il 25 aprile a Cagliari: “Qualunque gazebo dei fascisti il 25 aprile, ma anche gli altri giorni, è la scusa per fomentare idee che non hanno cittadinanza nella Repubblica italiana. Dovrebbero essere vietati sempre, non solamente il 25 aprile. Le organizzazioni neofasciste e, dati gli atteggiamenti, vi includo La Destra, andrebbero sciolte. Così prevede la XII diposizione transitoria della Costituzione. A Cagliari, dal 2011, abbiamo una amministrazione costituzionalmente orientata. Dobbiamo fare di più, ma qualcosa già è stato fatto, e ne siamo felici”.

L‘anno scorso la manifestazione dei neofascisti in piazza Sant’Elena a Quartu era stata scortata da un imponente schieramento di forze che temevano scontri con i cittadini. Le poche decine di manifestanti, accompagnate dal suono della tromba e dal consueto appello ai camerati, avevano sfoderato bandiere con tricolore e saluti fascisti.

Francesca Mulas

 

 

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