“Il Pd di Alghero è sempre stato leale e trasparente, alcuni componenti della maggioranza no e pretendono di scaricare sul Pd la responsabilità della crisi”. Giuseppe Luigi Cucca, segretario regionale Dem, mette fine a ogni ipotesi di accordo col sindaco di Alghero, Mario Bruno, in vista del consiglio comunale di lunedì prossimo, ultima seduta utile per approvare il bilancio consuntivo 2016: la sua bocciatura porterebbe alla conclusione anticipata dell’amministrazione Bruno e al commissariamento. Oggi Bruno è senza maggioranza. Uscito in luglio l’Udc dalla coalizione, i consiglieri che lo sostengono sono 11, mentre all’opposizione sono in 13. Anche contando il suo voto, resta in minoranza. Così, dopo la rottura con lo scudocrociato, con cui il rapporto è stato burrascoso da inizio mandato, sono iniziate le trattative per convincere i consiglieri comunali d’opposizione a scongiurare il commissariamento del Comune. In particolare il sindaco, già dirigente e consigliere regionale del Pd, si è rivolto agli esponenti democratici a lui più vicini per proporre una tregua dopo lo strappo del 2014, quando si candidò primo cittadino contro il volere dei dirigenti cittadini.
Nei giorni scorsi si parlava del possibile accordo in vista dei congressi cittadino e provinciale e delle elezioni politiche della prossima primavera, ma oggi il direttivo cittadino ha ribadito che “il rendiconto è la summa dell’attività politica della maggioranza, è anche il conto economico che una parte della maggioranza disconosce ed è la traduzione in numeri di scelte che non appartengono al Pd e non sono mai state condivise”. Per questo il Pd di Alghero “indica ai consiglieri comunali di prendere nettamente le distanze dal documento”. Posizione sostenuta dal segretario regionale del partito. “Per ristabilire un clima di leale collaborazione, ci impegniamo a facilitare il dialogo tra maggioranza e minoranza”, dice Cucca, che appoggia il direttivo cittadino. “Il sindaco e la maggioranza devono rendere conto del loro operato non al Pd – chiarisce Cucca – ma agli algheresi, ostaggio da troppo tempo dei dissapori interni alla coalizione”.