Assolto dall’accusa di terrorismo il siriano detenuto a Sassari

È stato assolto con la formula piena perché il fatto non sussiste il siriano di 22 anni, Mourad El Ghazzaoui, imputato a Catania e detenuto nel carcere sassarese di Bancali per partecipazione e associazione per delinquere con finalità di terrorismo anche internazionale.
La sentenza è stata emessa ieri sera dal Gup Giancarlo Cascino per “insufficienza e/o contradditorietà della prova” a
conclusione del processo col rito abbreviato. L’imputato, sbarcato il 4 dicembre 2015 a Pozzallo (Ragusa), era accusato di avere collegamenti con cellule della jihad.

Il siriano era arrivato a Pozzallo sulla nave lussemburghese Bourbon Argos che aveva soccorso nel canale di Sicilia 523 migranti che viaggiavano su un gommone e un barcone. Lui era su quest’ultima imbarcazione, proveniente dalla Libia, come passeggero. È stato fermato dopo indagini eseguite dalla squadra mobile della Questura di Ragusa, poi delegate alla Digos iblea e alla polizia postale di Catania. Gli sono stati sequestrati telefoni cellulari, alcuni di ultima generazione. Dai primi controlli era emersa la presenza di immagini che, secondo la Procura distrettuale di Catania, “facevano ritenere possibile la vicinanza dell’indagato a gruppi armati affiliati all’Isis e combattenti in Siria”. Dai successivi accertamenti eseguiti dalla Digos di Ragusa e dalla Polizia postale di Catania “emergevano ulteriori file video e audio che – ha ritenuto la Dda etnea – corroboravano il quadro indiziario nel senso dell’appartenenza dell’indagato a un gruppo armato affiliato all’Isis di matrice integralista islamica”. L’imputato era stato rinviato a giudizio ma il 27 ottobre del 2016 la Corte d’assise di Catania, ritenendo ‘abnorme’ il decreto perché il siriano non aveva avuto modo di comprendere l’iter processuale in Italia sull’accesso a riti alternativi. Così ha avuto accesso col rito abbreviato.

Per lui era stata chiesta la sua condanna a quattro anni di reclusione. Il suo legale, Luca Ruaro del foro di Siracusa, ha sostenuto che il 22enne fosse partito dalla Siria per raggiungere dei familiari in Germania da anni e che un presunto ‘passaporto dell’Isis’ trovato in uno dei sette cellulari che gli erano stati sequestrati era un falso. Il giovane siriano ha assistito al processo seguendolo in videoconferenza dell’istituto penitenziario di Sassari. Il Gup di Catania, Giancarlo Cascino, ha disposto che sia liberato subito se non detenuto per altra causa. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro i prossimi 45 giorni.

 

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