Nuovo ponte di Sant’Antioco, Cabras (M5S): “Un’opera sproporzionata”

La vicenda del nuovo ponte di Sant’Antioco approda in Parlamento. L’opera, lunga due chilometri e sostenuta da 25 piloni, si inserisce nell’accordo siglato tre anni fa tra Governo, Regione e Anas e ha costi faraonici: ben 57,5 milioni di euro. Con una interrogazione il deputato 5 Stelle Pino Cabras ha chiesto ai ministri Toninelli, Di Maio e Lezzi (responsabili rispettivamente dei dicasteri dei Trasporti, dello Sviluppo Economico e per il Sud) se non ritengano l’opera “sproporzionata, altamente impattante ed eccessivamente onerosa”, e se invece non sia più opportuno recepire le proposte formulate dal Comitato Civico Porto Solky che permetterebbero un notevole risparmio di risorse e il miglioramento di tutta la viabilità del Sulcis.

La vicenda del nuovo ponte di Sant’Antioco parte nel 2012, quando l’accordo tra Governo, Regione e Anas portò alla progettazione di una nuova struttura lunga 800 metri e dal costo di 19 milioni di euro. Successivamente il progetto fu modificato fino a prevedere la realizzazione di un imponente viadotto contro cui si sono mobilitati sia Comitato Civico Porto Solky che il Consiglio comunale di Sant’Antioco che lo scorso 6 marzo ha disposto una rimodulazione del progetto a favore di una riqualificazione del ponte attuale, la realizzazione di una circonvallazione meno impattante rispetto a quella attualmente prevista e la realizzazione del nuovo porto polifunzionale.

Secondo il Comitato, dunque, la realizzazione di un nuovo ponte è inutile: quello in funzione, così come certificato dai tecnici, è in buone condizioni e può essere facilmente riqualificato con una spesa preventivata in un milione e 300 mila euro. Con gli oltre 50 milioni stanziati per il nuovo ponte invece, il Comitato ha proposto un piano alternativo per riutilizzare le risorse,  oltre che per la manutenzione del ponte esistente, per la messa in sicurezza della strada statale 126 nel tratto Carbonia-Sant’Antioco, e per la realizzazione dell’anello di raccordo tra le Provinciali 2 e 75 e la Statale 126.

Sempre secondo il Comitato, con i fondi stanziati per il ponte si potrebbero anche bonificare le aree ex Sardamag e realizzare le infrastrutture del nuovo porto polifunzionale di Sant’Antioco sul versante del Golfo di Palmas. Per questo motivo nella sua interrogazione Cabras chiede inoltre ai tre ministri “quali iniziative il Governo intenda intraprendere per la realizzazione di una nuova infrastrutturazione delle aree portuali di Sant’Antioco e per la bonifica e il recupero delle aree ex Sardamag, in funzione di nuove opportunità di sviluppo e occupazionali in una delle province italiane col più alto tasso di disoccupazione”. La costruzione del nuovo ponte impedirebbe infatti la realizzazione di un polo della nautica da diporto, così come previsto dal Piano Sulcis e soprattutto in assenza di una risposta entro 90 giorni del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, il parere potrebbe essere considerato favorevole. Quindi “C’è ancora il rischio che l’opera possa essere realizzata” ha concluso Cabras.

La risposta di Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco, non si è fatta attendere: “Apprendiamo con stupore della presentazione di un’interrogazione del deputato Pino Cabras sul nuovo ponte di Sant’Antioco, formulata sulla base delle considerazioni del Comitato Civico Porto Solky. In pieno stile grillino, anziché basarsi sugli atti approvati all’unanimità dal Consiglio Comunale, il deputato 5Stelle preferisce dare spazio ai Comitati civici, dimostrando di non conoscere nemmeno l’Abc della correttezza istituzionale. Noi, dal canto nostro, prendiamo le distanze dal Comitato Porto Solky: queste interferenze (con legittimi atti parlamentari), non aiutano certo la causa della nostra comunità e i componenti del comitato si inquadrano come degli irresponsabili. Esistono delibere unanimi del Consiglio Comunale e su quelle basi stiamo discutendo con la Regione Sardegna. I cittadini di Sant’Antioco e i suoi rappresentanti sono sufficientemente maturi per far valere le proprie ragioni, delineando alla Regione quale prospettiva di sviluppo desiderano per la Sant’Antioco di domani”.

Si tratta dunque di un momento delicatissimo per l’amministrazione, come sottolineato dalla missiva inviata alle redazioni dal primo cittadino: “Dobbiamo affrontare il confronto col Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e serve precisione e preparazione. Non sarà certo l’onorevole Pino Cabras a determinare qualcosa di positivo per la nostra città: se desidera darci una mano, si metta innanzitutto a studiare. Quanto alla manutenzione del ponte attuale, stiamo facendo tutti i passi necessari per restituirlo ad Anas e siamo al lavoro per attrarre i finanziamenti necessari. Ci dispiace, invece, che dal Governo sia pervenuta solo una fredda nota con l’invito ad arrangiarci. Faremo da noi, siamo ‘grandi’ abbastanza: stiano tranquilli grillini e finti comitati. Noi siamo per il rispetto delle regole, delle delibere del Consiglio comunale e, soprattutto, siamo impegnati su tutti i fronti per gettare le basi per uno sviluppo duraturo, che passi dalla riqualificazione del porto alle bonifiche Sardamag fino alla ristrutturazione del ponte”.

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