Capo Frasca, raggiunta l’intesa: il Governo pagherà indennizzi a pescatori

È stata siglata a Palazzo Chigi l’intesa per gli indennizzi agli operatori economici della pesca del comparto marittimo di Oristano, interessati dagli sgomberi degli specchi d’acqua per le esercitazioni militari del poligono di Capo Frasca. Si chiude così un’annosa vicenda che in queste settimane – oggi compreso – ha visto i pescatori bloccare le manovre in mare con le loro barche. Il ministero della Difesa e la Regione Sardegna hanno ora concordato di integrare l’elenco delle marinerie beneficiarie delle misure di indennizzo includendo quella di Capo Frasca, la più numerosa dell’Isola e finora l’unica estromessa. Il Governo si è impegnato ad erogare gli indennizzi secondo le decorrenze stabilite. Al tavolo erano presenti il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, il segretario generale della Presidenza del Consiglio Paolo Aquilanti e i rappresentanti del ministero dell’Economia e delle Finanze.

“L’intesa siglata oggi è un risultato molto importante, viene finalmente garantita equità di trattamento anche ai pescatori di Capo Frasca, circa 600 lavoratori che vedono riconosciuti i loro diritti e potranno beneficiare degli indennizzi esattamente come tutti gli altri”. Lo dichiara Francesco Pigliaru commentando il Protocollo firmato oggi . “L’azione unita dei pescatori, degli amministratori del territorio, dei rappresentanti politici, la determinazione della Giunta, la capacità di ascolto e la disponibilità alla collaborazione di questo Governo nazionale e del Ministero della Difesa, sono tutti gli ingredienti che ci hanno permesso di portare a casa un risultato atteso da ben 17 anni, da quando i primi indennizzi sono stati riconosciuti nel protocollo del 1999. Possiamo ben dirci soddisfatti.”

In particolare l’intesa prevede l’erogazione degli indennizzi ai pescatori a decorrere dal 2015 applicando gli stessi criteri utilizzati per le altre Marinerie. Si tiene poi conto delle specificità. Alle Marinerie di Arbus e Terralba e a quelle ormeggiate nel porticciolo di Corru s’Ittiri, infatti, è riconosciuta la stessa specificità delle Marinerie di Teulada e Sant’Anna Arresi: godranno di un indennizzo aggiuntivo poiché sottoposte a maggiori limitazioni. Il protocollo stabilisce che il Ministero della Difesa si impegna inoltre a valutare la possibilità di una rideterminazione delle aree di sgombero che consenta, in condizioni di sicurezza, una riduzione del periodo di interdizione alle attività di pesca e navigazione, con la specifica previsione dell’apertura di canali di transito nei momenti in cui le condizioni meteo marine avverse rendessero pericolosa la navigazione per altre vie. Per il tempo strettamente necessario allo svolgimento delle attività esercitative nel Poligono di Capo Frasca saranno adottate Ordinanze temporanee di sgombero.

“È la fine di una discriminazione che andava avanti da troppo tempo. Una tappa storica, stimolo a vincere la rassegnazione che attanaglia i pescatori, diventando propositivi”. Lo dice all’ANSA Gabriele Chessa, della Legacoop di Oristano, commentando la firma a Palazzo Chigi sul protocollo d’intesa che sblocca gli indennizzi e pone le basi per la riperimetrazione delle aree interdette a mare per le esercitazioni militari, attraverso calendari definiti con le ordinanze. “Grazie al prezioso lavoro di squadra, all’impegno di tanti, Regione in primis, sono venute meno delle granitiche rigidità – sottolinea Chessa – Il risultato testimonia la ragionevolezza delle nostre istanze e apre una nuova fase alla ricerca di un punto di equilibrio tra pesca e attività esercitative. Pesca che ha ora altre sfide da percorrere contando soprattutto sui suoi mezzi per compiere un necessario salto di qualità. Ora – spiega il rappresentante di Legacoop – spetta al Mef la quantificazione degli indennizzi tenendo conto dei giorni di esercitazione e di chi ha i requisiti per poter beneficiarne”.

 

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