Accantonamenti, Pds: “Pigliaru ha colpe”. Il presidente: “Lavoro per i sardi”

Scoppia lo scontro sugli accantonamenti, ovvero le risorse che la Sardegna deve ogni anno allo Stato a copertura del debito pubblico nazionale. Ieri il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, è andato a Roma insieme all’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci, per trattare col Governo la riduzione delle risorse che nel 2016 hanno raggiunto quota 684 milioni. Una cifra “enorme” per la Giunta che chiede il dimezzamento.

Oggi sugli accantonamenti il Partito dei Sardi (Pds) è andato all’attacco di Pigliaru, accusandolo di “precise responsabilità” perchè “all’inizio della legislatura – spiegano – contro il nostro parere il presidente ha condotto un negoziato col Governo italiano rivelatosi ingenuo nelle forme e dannoso nelle conseguenze (è l’accordo di luglio 2015 sulla cancellazione dei vincoli di bilancio previsti dal patto di stabilità). In seguito a quell’intesa – proseguono dal Partito dei Sardi – la Regione ha ritirato i ricorsi davanti alla Corte Costituzionale, ricorsi che a suo tempo erano stati correttamente incardinati”.

Ancora il Pds: “Quel negoziato iniziò con incontri bilaterali tra la Giunta e il Governo italiano non preceduti da una chiara e approfondita condivisione delle istituzioni e della società sarde: siamo nettamente contrari alla ripetizione dell’errore – attaccano Gianfranco Congiu, Augusto Cherchi, Roberto Desini, Piermario Manca e Alessandro Unali -. Come siamo nettamente contrari alle forme del negoziato. Il presidente della Giunta dovrebbe incontrare, su questi temi, il presidente del Consiglio dei Ministri e non altri e dovrebbe incontrarlo per pretendere, non per chiedere, il rispetto delle prerogative della Sardegna e degli impegni a suo tempo presi dal Governo Renzi”. Il Pds parla di istituzioni sarde “prima piegate a un ingenuo accordo fiduciario, poi sbeffeggiate dalla Corte Costituzionale e adesso rassegnate a un ruolo questuante rivolto peraltro non al rappresentante legale del Governo italiano ma ai suoi collaboratori. Il Partito dei Sardi prende le distanze da queste interpretazioni riduttive del rango delle istituzioni sarde”. Infine, i consiglieri hanno rinnovato la richiesta di ritiro del ricorso presentato dal Governo sulla legge per l’Agenzia sarda delle Entrate, censurando il comportamento di Pigliaru “che resta politicamente inerte e agisce confusamente su una materia non concordata con la maggioranza, rischiando di produrre un nuovo errore nel tentativo di rimediare ad un suo errore precedente”.

Al Pds ha replicato lo stesso Pigliaru: “Siamo andati a Roma per iniziare un discorso, per mostrare una chiarissima esigenza di avere più risorse di quelle che abbiamo in bilancio e per combattere una palese sproporzione sugli accantonamenti. C’è stata l’apertura di un tavolo e non ci sarà nessun accordo che non abbia una piena informazione e un passaggio in Consiglio regionale”. Sollecitato da Alessandra Zedda (Fi), sempre in merito alla presa di posizione da parte del Pds, il presidente ha detto ancora: “Saremo pronti a confrontarci con quest’Aula. Stiamo conducendo questi passi a nome della Sardegna e di quest’Aula che non sarà tenuta all’oscuro di tutti  passaggi. Abbiamo un’ulteriore riunione mercoledì prossimo”. Controreplica immediata dell’opposizione con il consigliere di Forza Italia Stefano Tunis: “l’accordo patacca è stato sottoscritto senza il consenso del Consiglio regionale e quindi credo che dopo la dichiarazione del presidente Pigliaru valga la pena sospendere l’esame sulla rete ospedaliera e aprire un dibattito sul tema degli accantonamenti per vedere se il presidente può avere un mandato pieno su questo tema. Diversamente, avrà un mandato per andare a casa”.

A riunire gli esponenti dell’opposizione per fare il punto sulla questione accantonamenti è stato questo pomeriggio il coordinatore Fi, Ugo Cappellacci. L’ex governatore ha prima ripercorso le tappe della vertenza mettendo in evidenza il ricorso presentato dalla sua Giunta nel 2013, poi ritirato dalla Giunta Pigliaru in seguito all’accordo Paci-Padoan. “Abbiamo un Governo che sino a oggi ha imposto la linea al presidente della Regione Francesco Pigliaru – ha denunciato – una linea assai conveniente perché la rinuncia ai nostri ricorsi è valsa per il governo circa 3,3 mld di euro, oggi Pigliaru fa finta di indossare l’armata del guerriero e va a Roma per rivendicare appena 300 milioni, mi pare che sia un risultato che se anche arrivasse sarebbe penoso. Inoltre stanno già pensando a una proroga visto che parlano di accantonamenti per i prossimi 5 anni”. Secondo il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, ciò che accade adesso “è solo l’effetto negativo dell’accordo Paci-Padoan del 2014”. Gianluigi Rubiu, capogruppo Udc, ha parlato di “fallimento evidente di questa Giunta, ora con una maggioranza così sbilanciata può accadere davvero l’imprevedibile”. Magari, ha concluso Angelo Carta, capogruppo Psd’Az, “insieme alle politiche potremmo andare a votare anche per le regionali”.

“Invito il Partito dei Sardi ad abbassare i toni dello scontro all’interno della maggioranza su argomenti sui quali non hanno l’esclusiva perché sono patrimonio di tutto il centrosinistra”. Questa la posizione del capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Pietro Cocco, sulla partita degli accantonamenti, dopo che gli alleati del Pds hanno sparato a zero sul governatore, seguiti a ruota dal centrodestra. “Siamo tutti d’accordo sul fatto che la cifra annuale di partecipazione trattenuta dallo Stato alla Sardegna è eccessiva – spiega Cocco – ma se è vero che la nostra Regione non può più sopportare il peso di trattenute di questa entità, è altrettanto vero che il tavolo della trattativa è sempre aperto a Roma nella massima trasparenza e si sta avviando un percorso condiviso di ridimensionamento”. L’esponente dem ricorda che “noi partecipiamo annualmente con 684 milioni di euro, ed è su questo che il Presidente Pigliaru ha riavviato le trattative su mandato ricevuto dal Consiglio per rivendicare con maggiore forza i nostri diritti”, e che, comunque, “il nostro rapporto con il Governo in questi ultimi anni ha prodotto i suoi effetti”. Per esempio? “Una serie di risultati che il PdS omette di dichiarare o fa finta di non conoscere e mi riferisco al fatto che col Governo Renzi siamo riusciti a strappare la chiusura delle Norme di Attuazione dello Statuto, a farci dare 900 milioni di euro di arretrati e 150 milioni di euro in più di entrate certe per ogni anno”. Poi c’è il Patto per la Sardegna, che “alla nostra Isola frutta 3 miliardi di euro”. Insomma, conclude Pietro Cocco, “in questo momento è utile e necessario che ognuno dia il proprio contributo evitando fughe in avanti che dividono e non contribuiscono a risolvere i problemi”.

“Nella trattativa sugli accantonamenti il Governatore Pigliaru sta agendo in piena correttezza e trasparenza. La vicenda è complessa e necessita di diversi passaggi politici e tecnici, che spettano al Presidente e alla Giunta, pienamente legittimati a cercare la soluzione migliore con l’esecutivo nazionale. Non è in discussione né la serietà del presidente Pigliaru, né la lealtà nei confronti della maggioranza e del Consiglio regionale, che saranno opportunamente informati al termine della fase interlocutoria che è in corso.”
Il segretario del Pd, Giuseppe Luigi Cucca interviene dopo l’attacco rivolto dal Partito dei sardi al presidente della Regione Pigliaru, per chiarire la posizione del PD regionale rispetto all’operato del capo della Giunta. “Non è certamente il momento di sferzare attacchi – prosegue Cucca – e di creare divisioni dentro la maggioranza, anche per non indebolire la posizione della Sardegna nei confronti del Governo, rischiando così di compromettere l’esito positivo della trattativa. E’ inoltre prematuro giudicare sulle soluzioni prospettate perché sarà determinante il prossimo incontro, al termine del quale il Governatore sarà in grado di rappresentare in modo più esaustivo e certo l’accordo raggiunto. C’è inoltre – conclude il segretario – piena disponibilità da parte dell’esecutivo a riconoscere le istanze avanzate dalla Sardegna e a cercare tutte le soluzioni percorribili.”

 

 

 

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