Vacanze nell’Isola con affitto breve: più 20 per cento, bene da Russia e Cina

Non solo alberghi. Cresce anche in Sardegna l’economia della vacanza in casa con gli affitti brevi: un fenomeno (l’esempio più noto è Airbnb, ma le piattaforme sono tante) che, secondo gli operatori del settore, è cresciuto quest’anno del 20/25% di presenze. E che, secondo gli esperti, calza a pennello per premettere lo sviluppo delle potenzialità inespresse dell’isola. Primo, offre un’alternativa quando d’estate c’è il pienone in hotel. Secondo, si adatta bene al “fuori stagione” perché si rivolge anche a clienti non necessariamente interessati a sole e mare. Terzo, riguarda spesso zone della Sardegna a vocazione turistica, ma ancora poco battute. O battute meno di quello che meritano. Quarto, si apre a mercati e circuiti internazionali diversi da quelli soliti. “Abbiamo avuto – racconta all’ANSA Stefano Bettanin, presidente dell’associazione Property managers Italia, Ceo di Rentopolis (www.rentopolis.it), start up innovativa sul turismo 2.0 – degli ospiti cinesi arrivati in vacanza in Italia. Che ora vogliono investire risorse nel nostro Paese per attività imprenditoriali”. Come dire: potrebbe capitare anche in Sardegna. Intanto è un dato di fatto che turisti cinesi sono già stati in Sardegna sperimentando la formula della vacanza con affitto breve. Ci sono stati anche ospiti russi e australiani.

Domenica 19 novembre Bettanin sarà a Cagliari, nell’ambito del primo Salone regionale del Turismo extra-alberghiero alla Fiera di Cagliari, anche per confrontarsi con l’assessora regionale del Turismo Barbara Argiolas. “Valorizziamo quello che già c’è – spiega il manager – per un turismo non contemplativo, ma esperienzale. C’è la volontà di scoprire una Sardegna diversa, più selvaggia: stiamo cercando di valorizzare delle location meno conosciute nella zona di Bosa. Stiamo già lavorando nell’Oristanese nella zona di Is Arenas. Chi viene in Sardegna viene spesso per scoprire la vera natura dell’isola. Con percorsi storici ed enogastronomici: la bottarga a Cabras la conoscevano già gli antichi romani. Avere una villa o un appartamento significa avere privacy e calarsi nella cultura e nelle tradizioni del posto. Noi possiamo fornire dei suggerimenti. Ma è il turista ospite a decidere davvero cosa vuole fare”. Nessuna concorrenza con gli hotel. “Spesso collaboriamo – spiega Bettanin – con l’albergo. Ad esempio a Is Arenas noi mandiamo i nostri clienti a usufruire dei servizi dell’hotel. E l’hotel, quando capisce o intuisce quali sono le esigenze del cliente, ci manda i suoi ospiti. Questo è un bel modo di fare rete”. Destagionalizzazione? “A Is Arenas abbiamo aperto a maggio, ma abbiamo prenotazioni anche sino a novembre. Noi utilizziamo 40 canali in giro in tutto il mondo, alcuni specifici per il mercato russo e per il mercato cinese”. Lavoro? “Questo è un settore con un margine di crescita notevolissimo – continua Bettanin – tanti giovani sardi potrebbero rimanere nell’isola, anziché andare via, per raccontare le bellezze della loro terra”. Un settore, quelle degli “affitti brevi” alle prese con una nuova legge che regolamenta la tassazione. Con inevitabili polemiche. “Di fatto è una legge che va migliorata – commenta – stiamo tentando insieme ad altri player di muoverci come industria e volano dell’economia. Stiamo cercando di promuovere un dialogo con il Ministero delle finanze e l’Agenzia delle entrate. Le nostre parole d’ordine sono digitalizzazione, semplificazione e armonizzazione”.

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