Tiscali, rifinanziato il debito da 88 mln. Ruggiero: “Ora si volta pagina”

Tiscali ha siglato un accordo di rifinanziamento del debito senior da 88 milioni di euro con Intesa Sanpaolo e Bpm. Lo si legge in una nota in cui viene indicato che il nuovo debito ha scadenza al 31 marzo 2022, allungando “significativamente” i tempi di rimborso rispetto al precedente, e contribuisce a “rafforzare la struttura finanziaria per i prossimi anni”, con un tasso di interesse annuo su valori “di oltre il 50% inferiori rispetto alle condizioni precedenti”. Il piano di rimborso prevede il pagamento di poco più di metà dell’importo finanziato in 11 rate semestrali di circa 4,3 milioni ciascuna a partire dal marzo 2017, mentre il saldo di circa 40 milioni sarà corrisposto nel marzo del 2022.

L’accordo sul debito raggiunto dalla nuova Tiscali ”consente alla società di voltare pagina e di sviluppare il piano industriale senza il patema d’animo di vivere con l’incubo del debito”. Così Riccardo Ruggiero, amministratore delegato delegato di Tiscali, commenta a caldo con l’ANSA, l’intesa sul finanziamento concluso e parla di ”discontinuità forte col passato”. ”E’ dal 2009 che Tiscali è zavorrata dal debito”, spiega. Ora l’azienda guarda avanti. ”A settembre dopo la semestrale daremo i numeri del piano”, segnala di manager. Nello stesso mese è in programma ”il lancio dell’Lte con una campagna di comunicazione e con una rivisitazione del brand per il nuovo prodotto”. Senza la spada di Damocle del debito c’è spazio per investire: ”Abbiamo ordinato le prime 120 antenne a tecnologia Lte che installeremo nell’ultimo trimestre di quest’anno”, dice Ruggiero.

”E’ stata riconosciuta alla new Tiscali una condizione non più di crisi. Ci sono nuovi soci – ricorda l’ex numero uno di Telecom riferendosi all’integrazione con Aria, e all’azionista russo Oktritie – un nuovo management e un piano industriale”. Ruggiero sottolinea che gli 88 milioni di rifinanziamento ”sono in bonis e derivano dalla ristrutturazione accettata da Intesa per 53 milioni e da 35 milioni di risorse fresche fornite da Bpm”. Guardando al prossimo futuro, aggiunge, ”Ora l’obiettivo della nuova Tiscali è di tornare ad avere rapporti col mercato e con con gli investitori istituzionali. Tornando alla tecnologia Lte ”l’obiettivo è di andare a coprire il digital divide, vale a dire il 50% del territorio nazionale”. ”Il nuovo piano di Tiscali più che sulla crescita dei clienti che pure c’è – 800 mila al 2018 – punta sul cambio di mix. L’idea è di avere metà dei clienti con un accesso diretto”. Quanto ai costi e al personale Ruggiero sottolinea che ”la struttura dei costi è snella. Bisogna valorizzare le risorse umane. Stiamo lavorando per efficientare, più che i costi, la fabbrica, vale a dire per integrare la parte industriale con quella di marketing e commerciale. Prima si lavorava di più per comparti”. Il marchio Tiscali infine non va in soffitta: ”ha sicuramente ancora appeal anche se è stato poco spinto negli ultimi anni. E’ uno degli asset da valorizzare. Non dimentichiamo che ci sono ancora 2 milioni di mail Tiscali”, spiga l’amministratore delegato. Detto questo, per il nuovo servizio a tecnologia Lte, al via a settembre, è in programma ”una rivisitazione del brand”.

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