Tirrenia, scontro sulla nuova convenzione. Sanna (Pd): “Fortissimi dubbi”

“Raccomando caldamente al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (Maurizio Lupi) e a quello dell’Economia (Pier Carlo Padoan), prima di avallare qualsiasi accordo per la ridefinizione della convenzione tra lo Stato e Tirrenia – che vale 72,5 milioni di fondi pubblici all’anno – di spiegarne bene i termini in Parlamento, perché dalle anticipazioni che emergono dalla Giunta regionale sarda, il ridimensionamento del servizio pubblico che ne deriva penalizzerà mezza Sardegna”. Lo dichiara il deputato democratico Francesco Sanna, preannunciando una urgente richiesta di chiarimento al Governo.

“Come è noto, il Partito Democratico ha contestato da subito le modalità di vendita ed i contenuti della convenzione di servizio tra lo Stato e la Tirrenia, e anche nei mesi scorsi, quando si è diffusa la notizia della richiesta della società di navigazione di ridurre il servizio pubblico, abbiamo chiesto che venisse fatta chiarezza sulle motivazioni economiche della proposta, posto che la società ha chiuso il bilancio 2013 in utile. Ridurre alla metà la frequenza delle navi sulla rotta storica della Cagliari-Civitavecchia rischia di degradare il porto del capoluogo isolano ad una struttura stagionale, intasando di mezzi pesanti la già fragile strada statale 131, e facendo tramontare ogni sensato progetto di programmazione pubblica delle Autostrade del mare“.

Sanna lancia un appello: “Prima di eliminare le rotte, credo che Tirrenia, come concessionaria di un servizio pubblico e a due anni da una contestata privatizzazione, debba mostrare di aver fatto qualcosa per riportare efficienza nell’azienda ed eliminato gli sprechi. Sarebbe paradossale, ma spero che non sia così, che mentre tutta l’organizzazione pubblica dello Stato è sottoposta ai tagli di una severa spending review, imprese private che godono di importanti sovvenzioni pubbliche ne siano esentate. Chiederemo quindi che prima di qualsiasi ridimensionamento del servizio, siano spiegati i fattori economici ed organizzativi della richiesta e che si dia dimostrazione di aver valutato tutte le alternative per ridurre gli effetti negativi sulla economia ed il diritto alla circolazione di persone e merci” conclude Francesco Sanna.

“La convenzione era e resta profondamente sbagliata e ancora attendiamo di conoscere i costi analitici delle singole tratte, forniti dalla compagnia solo in maniera aggregata, quindi poco chiari”. La deputata del Pd, Romina Mura, si appella a Regione Sardegna e Governo, “perché il servizio di trasporto marittimo sia riorganizzato nell’interesse dei Sardi e degli operatori e la Regione possa finalmente avere il potere di gestire una nuova Convenzione”. “Proprio ieri – racconta la parlamentare sarda – un emigrato che lavora a Milano mi ha detto che quest’anno per venire in Sardegna con due persone e una macchina con imbarco da Genova, il 9 agosto, spenderà oltre 900 euro e sono diverse le segnalazione di sardi che hanno rinunciato al tradizionale rientro estivo per gli alti costi dei traghetti. E’ impensabile che si continui a parlare di continuità territoriale e di pari opportunità di accesso in Sardegna, se le tariffe sono così alte. Comprendo – aggiunge Mura – il tentativo della Regione di governare la partita con Tirrenia, a Convenzione invariata, per tutelare in primis i Sardi residenti, gli emigrati e i nativi. E’ però indispensabile rilanciare con il Governo e chiedere ad alta voce che la Regione Sardegna possa avere i necessari poteri per gestire la Convenzione e riorganizzare il servizio di trasporto marittimo, considerate le reali esigenze dei Sardi e degli operatori turistici che a causa dei rincari tariffari del trasporto marittimo, hanno subito notevoli perdite. Non è diritto alla continuità territoriale – conclude – quello per cui si è costretti a scegliere fra la riduzione del servizio e l’abbassamento delle tariffe”.

Peru e Tedde (Fi). “Occorre andare oltre piccoli ritocchi alla convenzione”. Lo ha dichiarato il vicepresidente del Consiglio regionale, Antonello Peru (Fi), all’indomani del via libera della Giunta regionale alle modifiche della convenzione . “La missione da compiere – osserva Peru – è quella di creare dei vantaggi per la Sardegna e non certo un beneficio unilaterale per la compagnia: in questo senso andava la nostra proposta di ridurre le tariffe anche per i non residenti, al fine di incrementare i flussi turistici. Se oggi la Regione partecipa al procedimento e non è più solo un soggetto audito e passivo è perché, con buona pace del segretario regionale del Pd, la Giunta di centrodestra ha compiuto una battaglia senza precedenti, portando lo Stato centrale davanti ai giudici costituzionali e ottenendo una vittoria importante. Così come sul fronte delle tariffe sempre il centrodestra ha inchiodato davanti all’antitrust le altre compagnie di navigazione per la nota vicenda del caro traghetti. La realtà pratica – conclude Peru- dimostra che non si dovrebbe rinunciare ai ricorsi, come invece sta facendo l’attuale esecutivo regionale. Occorre invece rilanciare la grande battaglia per il diritto alla mobilità dei sardi”.

Dello stesso avviso il collega di partito Marco Tedde. “Si dimostra ancora una volta un governo regionale gambero, che continua a camminare a ritroso”, commenta il vice capogruppo di Fi. “Dopo il ‘patto leonino’ firmato con Renzi, che ci costringe ad arretrare rispetto a precedenti conquiste fatte in materia di risorse spendibili, giovedì Pigliaru sottoscriverà un altro ‘patto leonino’ con Tirrenia. Le modifiche consentiranno infatti alla compagnia di navigazione di risparmiare 8-9 milioni di euro trasformando la corsa giornaliera Cagliari-Civitavecchia in tri-settimanale e sopprimendo sulla Genova-Cagliari la sosta intermedia ad Arbatax. Nel frattempo però – sottolinea l’ex sindaco di Alghero – la Tirrenia continuerà a ricevere dallo Stato 52 milioni di euro fino al 2020 di compensazioni per la continuità territoriale. Insomma, ancora una volta la sinistra socializza le perdite e privatizza i guadagni e Pigliaru consente che i sardi continuino a prendere sonori ceffoni”.

I Riformatori. Bandiere dei Riformatori e volantini distribuiti, questa sera nel porto di Cagliari, all’imbarco per Civitavecchia, per dire ‘no’ alla modifica della convenzione. Nel mirino la riduzione invernale dei collegamenti dalla penisola con Arbatax e Cagliari. “In questo modo veniamo emarginati – ha spiegato Danilo Pillittu, coordinatore regionale del gruppo Giovani – dal punto di vista economico e turistico”. Nei volantini consegnati agli automobilisti si fa riferimento ai collegamenti con Cagliari che diventeranno trisettimanali, nel periodo invernale. E allo stop ai viaggi da Genova all’Ogliastra. “Ancora una volta – si legge nel volantino distribuito in porto – la Giunta regionale svende la Sardegna ai nemici dei sardi. La Sardegna sempre più emarginata e i sardi sempre più isolati”. Il blitz è partito intorno alle 17.30 con trombette e chiacchierate con gli automobilisti in fila per l’imbarco. “In molti hanno solidarizzato con noi – spiegano i partecipanti alla manifestazione – suonando il clacson: un invito ad andare avanti con questa protesta”.

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