Termodinamico a Macchiareddu, strada in salita per Sardinia green island

Strada in salita per l’impianto solare termodinamico che il presidente di Confindustria Sardegna Alberto Scanu vorrebbe realizzare nell’area industriale di Macchiareddu, a pochi chilometri da Cagliari, in località “Su Coddu de sa Feurra”. Il Servizio Sostenibilità ambientale, valutazione impatti e sistemi informativi ambientali (Savi) dell’assessorato all’Ambiente ha infatti riscontrato “pesanti carenze progettuali e forti criticità nella relazione tecnica presentata dalla Sardinia Green Island” nell’ambito della procedura di scoping propedeutica all’attivazione della Valutazione d’impatto ambientale (Via). E non solo perché l’area su cui dovrebbe sorgere la centrale, 180 ettari classificati dal Piano paesaggistico ad utilizzo agro–forestale, si trova tra i siti d’interesse comunitario della Foresta di Monte Arcosu e dello Stagno di Cagliari. Basti pensare che la torre su cui verranno convogliati i raggi solari captati dagli specchi è così alta da costituire un pericolo per la navigazione aerea. Ma c’è di più, “dall’analisi della relazione tecnica – scrivono i tecnici del Savi – emergono informazioni contrastanti in merito alla effettiva potenza della turbina”. In pratica non si capisce se l’impianto avrà una potenza da 15 o 20 Mwe. Insomma, non esattamente dettagli secondari. Pertanto, qualora la Sardinia Green Island intenda andare avanti, lo studio d’impatto ambientale che la società è chiamata a redigere dovrà tenere conto della richiesta di numerose integrazioni.

Relativamente agli aspetti progettuali, “il proponente ha comunicato di non ravvisare interferenza alcuna con il reticolo idrografico che insiste nell’area in cui dovrebbe sorgere l’impianto e dichiarato la volontà di non effettuare opere di regimazione idrauliche”, si legge sulla nota diffusa dal Savi. Nonostante il problema fosse già stato rilevato e comunicato dagli uffici dell’assessorato all’Ambiente. Un altro problema riguarda la presenza di decine di edifici, non rilevati dallo studio presentato dalla società di Scanu, nel raggio di circa 100 metri dall’area in cui dovrebbe veder la luce l’impianto. I tecnici della Sardinia Green Island non avrebbero considerato la presenza di un elettrodotto il cui tracciato attraversa la parte settentrionale del parco solare.

Non mancano neanche problemi di carattere impiantistico. Ad esempio, “sulla base della documentazione presentata, non è stato possibile determinare l’altezza della torre”. “Secondo le dichiarazioni rilasciate dai tecnici della società e in diverse parti della documentazione – continua il Savi – la torre dovrebbe essere alta 140 metri. Ma, a seguito dell’analisi delle quote indicate dalla relazione tecnica, l’altezza sarebbe di150 metri. Ancora, secondo la lettura della scala indicata, l’ altezza complessiva arriverebbe a circa 200 metri”. “Pur considerando l’altezza minima, ovvero 140 metri, la torre metterebbe a rischio la sicurezza della navigazione area, perché interferirebbe con l’area di sicurezza posta dall’Enac alla quota di 146,68 metri sul livello del mare”. Il punto è che la torre sorgerebbe su un piano di campagna posto a 40 metri sul livello del mare, dettaglio non considerato dagli ingegneri della società proponente.

Insomma, per Scanu si prospetta un percorso difficile. In precedenza, il presidente di Confindustria Sardegna ci aveva provato a Vallermosa, dove avrebbe voluto costruire un impianto simile insieme al presidente del Real Madrid Florentino Perez, proprietario della società Acs Cobra specializzata in centrali solari. Ma quel progetto risulta oggi in stand-by: anziché seguire l’iter previsto per gli impianti di questa taglia, Scanu si era appellato prima alla politica e in un secondo momento al Tar – che non si è ancora pronunciato, a distanza di parecchi mesi – sostenendo che la valutazione d’impatto ambientale non era necessaria.

Piero Loi

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share