Saras, nuovo piano industriale: investimenti per 800 milioni

Saras nel nuovo piano industriale al 2021 prevede investimenti per 800 milioni di euro con l’obiettivo di mantenere l’eccellenza operativa e tecnologica, anche attraverso le innovazioni dell’Industria 4.0. Il piano si fonda su uno scenario di riferimento che incorpora un mercato petrolifero favorevole all’industria della raffinazione supportato da una robusta domanda di prodotti raffinati e che, a partire dalla seconda metà del 2019, beneficerà degli effetti della regolamentazione sul contenuto di zolfo nei fumi dei motori marini che dal primo gennaio 2020 dovrà scendere dall’attuale 3,5% allo 0,5%. Attesa una robusta generazione di cassa in grado di far fronte agli investimenti, garantire un’adeguata remunerazione degli azionisti (che prevede il pagamento di dividendi compresi tra il 40% ed il 60% dell’utile netto comparable) e rafforzare la solidità patrimoniale. La generazione di cassa dalla gestione operativa complessiva durante l’orizzonte di piano è attesa pari a circa 1.950-2.050 milioni di euro.

Sono dunque quattro le priorità strategiche del piano. Tra queste rientrano il completamento del ciclo di investimenti avviato nel 2015, l’ottimizzazione della produzione ed il miglioramento delle performance e il consolidamento del modello di business basato sulla gestione integrata della ‘supply chain’ e l’ottimizzazione dei costi. Si inserisce poi in questo il piano di digitalizzazione che la società sta realizzando e si pone l’obiettivo di rafforzare le caratteristiche di efficienza e flessibilità che contraddistinguono l’attività del gruppo. Le linee strategiche guardano poi all’impianto ‘impianto di gassificazione a ciclo combinato cogenerativo IGCC (Integrated Gasification Combined Cycle) situato all’interno del sito industriale di Sarroch e che produce energia elettrica, idrogeno e vapore a partire dagli idrocarburi pesanti derivanti dal processo di raffinazione. Il 2021 rappresenta un anno di discontinuità in quanto nel secondo trimestre giungerà a scadenza il contratto CIP6/92 (incentivi agli impianti alimentati da fonti rinnovabili e assimilati ndr), beneficiando di alcuni recuperi produttivi. Entro tale data avrà luogo la fermata decennale per la manutenzione programmata sull’intero impianto ripristinandone la piena efficienza al fine di estendere l’operatività al decennio successivo. Nella seconda metà dell’anno la società continuerà ad acquistare l’elettricità necessaria al processo di raffinazione da terzi e venderà i volumi prodotti al mercato. A tendere si prevede che l’impianto ‘IGCC’ continui ad operare utilizzando pienamente la capacità installata e dedicando circa 150 Megawatt alla produzione per autoconsumo (sia dell’IGCC che della raffineria) ed i restanti 425 Megawatt alla vendita a terzi.

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