Il metano da estrarre in Sardegna con il Progetto Eleonora nella piana di Arborea (Oristano), “sarebbe stato destinato esclusivamente all’uso locale e avrebbe portato un beneficio economico a tutta la Sardegna”. Così il vice presidente esecutivo di Saras spa, Dario Scaffardi, in un’intervista al Quotidiano Energia a proposito dei piani di sviluppo dell’azienda nell’Isola dove, però, il progetto di trivellazione è osteggiato dalle comunità locali e ha ricevuto una prima bocciatura dagli uffici della Regione (Savi) con strascichi davanti ai giudici amministrativi.
Nel colloquio con la testata online, il top manager della Saras spiega: “Non sarà certamente sfuggita la contraddizione tra il rifiuto di utilizzare una risorsa propria e, allo stesso tempo, ritenere che si avrebbero grandi benefici dall’importazione di quella stessa risorsa. La differenza di valore tra le due situazioni – produzione propria di gas e importazione – è tanto evidente quanto rilevante: centinaia di milioni di euro”. “Abbiamo appreso – prosegue Scaffardi – che il Piano energetico e ambientale della Sardegna contempla sia la realizzazione di un mini terminale Gnl che depositi costieri. Seguiamo con attenzione gli sviluppi tecnologici e commerciali del settore, ma al momento – precisa – non siamo direttamente coinvolti in progetti di questo tipo”. Il vice presidente ha parlato di Sardegna, ma ha affrontato anche i nodi che caratterizzano gli attuali scenari energetici mondiali, come la fine delle sanzioni all’Iran e lo “sblocco” delle esportazioni del grezzo americano, arrivato in Europa dopo 40 anni.