Prezzo del latte da difendere, pastori in piazza a Cagliari con greggi e trattori

Si stanno radunando in piazza Marco Polo a Cagliari i pastori sardi (foto di repertorio), di nuovo sul piede di guerra per difendere il prezzo del latte. Ma alla manifestazione hanno deciso di partecipare anche i coltivatori perché l’obiettivo è chiedere alla Regione il rilancio dell’intero comparto, quello zootecnico e agricolo. La protesta andrà in scena anche sui social col l’hashtag #NOpastoriNOsardegna. Ma anche #iomangioitaliano. Nei cartelli in piazza Marco Polo si legge, per esempio, “Il nostro futuro non si svende”, “Stop al cibo sfalso”, “Basta inganni scegli l’Italia”.

A Cagliari, con greggi e trattori al seguito, sono attesi in migliaia da tutta l’Isola. Tra le ragioni della protesta c’è anche la necessità di individuare misure per fronteggiare la concorrenza del pecorino straniero spacciato come sardo. Il caso è di questi giorni: fari puntati sull’azienda dei fratelli Pinna a Thiesi che produce formaggi da grattugia in uno stabilimento delocalizzato in Romania, a Timisoara (leggi qui), e proprio nei giorni scorsi si è vista sequestrare un carico di 4mila forme in Toscana.

A Cagliari i pastori stanno arrivando dopo la mungitura dell’alba. La manifestazione è promossa dalla Coldiretti e parteciperà anche il presidente nazionale Roberto Moncalvo. Attesi anche il governatore Francesco Pigliaru e il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda.

I pastori sardi temono di perdere tutto: tradizione e occupazione. E di non avere un futuro in un mercato che non premia le loro fatiche e che deve fare i conti con la concorrenza non sarda che “si veste e si traveste con la bandiera dei quattro mori”, è l’accusa. Non solo: la difesa delle secolari produzioni isolane, dopo il fallimento dello sviluppo industriale, per gli stessi allevatori e per le associazioni di categoria rappresenta “il vero valore aggiunto per rilanciare l’economia, il lavoro ed il turismo.

Come annunciato ieri da Coldiretti nel piazzale della Fiera è stata montata una caldaia per la preparazione del “vero pecorino“, dicono dall’associazione. Allestita anche la prima mostra del falso pecorino nel mondo con esempi provenienti da tutti i continenti: dal Romano Made in Usa al Sardo prodotto in Canada. Uno spazio, infine, è dedicato all’innovazione per evidenziare il forte impegno dell’agricoltura sarda nella riconversione dell’industria in crisi con le opportunità offerte dalla chimica verde, ma anche dal recupero degli scarti dell’agricoltura e dell’allevamento.

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