Porto canale di Cagliari, traffico a -28%: i sindacati chiedono il rilancio

Contatti in corso tra il Cict, il principale operatore del porto canale di Cagliari, e le grandi compagnie del trasporto marittimo per risollevare le sorti dello scalo di Macchiareddu. Ma la situazione è ancora difficile:
gennaio sta andando molto bene, ma per il resto si parla più di speranze che di garanzie, non ci sarebbero ancora i presupposti per sbloccare quel meno 28 per cento sui traffici, ultimo dato ufficiale di Eurokai, la società tedesca di Contship e di Cict.

È quanto emerso dall’incontro promosso dalla stessa Cict con i sindacati per fare il punto della situazione dopo il crollo del numero di container passati per le banchine del porto canale rispetto al 2016. “Una situazione che non si sblocca – spiega all‘Ansa, Massimiliana Tocco, Cgil – anche perché mancano quelle condizioni base per il rilancio: riduzione dei costi e competitività con altri scali. Ma la riduzione dei costi non deve passare per il sacrificio dei lavoratori. Alle istituzioni chiederemo (è in programma un incontro questo pomeriggio con la Regione, ndr) di favorire interventi strutturali per la riduzione delle tasse, leva vincente per altri porti del Mediterraneo. Negli anni scorsi c’è stato anche uno sforzo dell’Autorità portuale, ma occorrerebbero delle misure stabili e pluriennali che consentano alle grandi compagnie di valutare in anticipo le condizioni per scegliere Cagliari”.

Il traffico delle merci si è considerevolmente ridotto nel 2017 dopo un lungo periodo di incrementi o comunque di
sostanziale tenuta. Al porto canale di Cagliari lavorano circa settecento persone. “Per il momento Cict – spiega Tocco – ci riferisce che la situazione non è ancora precipitata. Ma è chiaro che di fronte a questo scenario è urgente trovare delle soluzioni”.

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