Movimento pastori: “Via l’assessore all’Agricoltura”. Lui: “Sono stupito”

Pastori di nuovo in piazza a Cagliari il 31 ottobre per protestare contro la burocrazia e i mancati arrivi degli aiuti richiesti per bestiame, mangimi, latte e siccità durante l’ultima manifestazione davanti al Consiglio regionale. Ad annunciarlo è il Movimento pastori sardi (Mps) al termine dell’incontro dei comitati questa mattina a Tramatza, in provincia di Oristano dopo che nei giorni scorsi era stata data la notizia della nuova possibile mobilitazione (leggi qui).

“Chiederemo le dimissioni dell’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria – spiega all‘Ansa il leader del movimento Felice Floris – Due mesi e mezzo fa ci erano state date delle garanzie. E invece quello che in teoria ci hanno assicurato non ci viene concesso tra vincoli e richieste di ogni tipo. Insomma non siamo stati ascoltati e i pastori stanno ancora soffrendo e aspettando”. Non è escluso che ci possa essere un’anteprima della protesta del capoluogo nel caso in cui dovesse arrivare in Sardegna il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani in occasione della Settimana sociale dei cattolici di fine mese a Cagliari.

La trafila organizzativa per il 31 – questo è certo – è partita questa mattina: gli allevatori punteranno come al solito verso il Consiglio regionale per chiedere spiegazioni e risposte. E si prevede una giornata molto ‘calda’: di solito i pastori non abbandonano il campo senza prima avere delle garanzie. Così come era successo lo scorso 2 agosto: gli allevatori arrivati a Cagliari erano stati circa tremila. E, a parlare in mezzo a loro, era arrivato anche il presidente della Regione, Francesco Pigliaru. Con una garanzia: “ci metteremo al lavoro per trovare una soluzione all’intero comparto”. Era stato predisposto nei giorni successivi un pacchetto per le campagne da circa 45 milioni. Ma qualcosa, spiegano i pastori, si è inceppato. E gli allevatori ora tornano in piazza.

In serata la nota di Caria. “Stupisce leggere il comunicato del Movimento dei pastori sardi dove si dice che l’Assessorato dell’Agricoltura e tutti gli uffici mobilitati per venire incontro alle criticità del comparto non abbiano mantenuto gli impegni presi lo scorso 2 agosto. Stupisce che non ci si renda conto che il mondo ovicaprino ha avuto via preferenziale rispetto a quello dei bovini e del resto dell’agricoltura, colpiti anche loro dalla dura annata siccitosa e dalle altre calamità naturali che da gennaio non hanno risparmiato le campagne sarde: nevicate, trombe d’aria, gelate. Su questi comparti è stato preso l’impegno di trovare 20 milioni di euro a partire dalla prossima legge finanziaria o attraverso risorse reperite dai fondi nazionali. Stupisce che non ci si renda conto dell’enorme sforzo fatto da tutta la macchina regionale che per la prima volta, forse da trent’anni a questa parte, ha messo in moto provvedimenti a tempo di record con somme che non si vedevano da decenni. Una macchina, composta da uomini e donne validi che meritano rispetto e che ringrazio per l’importante lavoro svolto”.

Ancora Caria: “Nel giro di 70 giorni abbiamo costruito tutto il piano per il finanziamento di 45milioni per il comparto ovicaprino: 13euro a capo di bestiame presente in azienda al 30 giugno 2017. In queste settimane abbiamo recuperato le risorse fra le maglie del bilancio, seguendo nel dettaglio ogni passaggio burocratico affinché non si perdesse tempo utile. Sono stati fatti tutti gli atti in Giunta e li abbiamo accompagnati per le discussioni in Commissione Attività produttive e poi in Consiglio regionale dove è stata approvata la legge lo scorso 14 settembre. Al Governo sono stati inviati i provvedimenti e in particolare la richiesta di declaratoria per lo stato di calamità naturale. In collaborazione con le associazioni di categoria agricola sono state costruite le direttive e valutate tutte le possibili azioni che velocizzassero i passaggi di assegnazione delle risorse. Sul merito, sono state mobilitate le tre Agenzie agricole regionali (Agris, Laore e Argea) con cui è stata costituita una task force dedicata esclusivamente a raccogliere le domande e mandarle in pagamento una volta incassato il via libera dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali. È notizia di ieri che la richiesta di declaratoria è alla firma del ministro Maurizio Martina. E poi sono stati predisposti i programmi informatici per raccogliere le domande di aiuto, riducendo all’osso la burocrazia. Già dallo scorso 16 ottobre si stanno infatti accogliendo le domande nei 32 uffici territoriali di Laore, dislocati su tutta l’Isola”.

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