I due dipendenti Meridiana da 17 giorni sulla torre nel parcheggio dell’aeroporto Costa Smeralda di Olbia non incontreranno l’amministratore delegato della compagnia, Roberto Scaramella, come chiesto nei giorni scorsi dallo stesso manager. “Non vedendo all’orizzonte l’interesse della compagnia a percorrere la strada dell’unicità aziendale – dice il pilota Andrea Mascia che a 35 metri d’altezza sta proseguendo anche lo sciopero della fame -. Ci sentiamo rammaricati nel non poter lasciare il nostro palo, diventato riflettore e anima di questa vertenza” che prevede 1.634 esuberi. Insieme a Mascia c’è l’assistente di volo Alessandro Santocchini.
I due lavoratori, dunque, respingono così la proposta di incontro arriva dall’Ad telefonando proprio Mascia. La decisione di rifiutare il faccia e faccia con il numero uno di Meridiana è arrivata dopo la riunione tra tutti i dipendenti. Mascia e Santocchini hanno inviato una lettera a Scaramella. “Il nostro obiettivo – si legge – collima con quello dei nostri colleghi tristemente coinvolti nel piano di ristrutturazione aziendale. Siamo convinti che il dialogo possa continuare anche tra il palo e il tuo ufficio”. Questa mattina, intanto, una cinquantina di “esuberi
Meridiana”, rigorosamente con le magliette rosse simbolo della protesta, sono riusciti ad entrare nel piazzale della palazzina sede della compagnia, il cui cancello è stato blindato settimane fa con lastre d’acciaio e filo spinato, e lì hanno dato vita a una manifestazione pacifica di protesta.