Il report Bankitalia: per l’Isola la crescita è solo ‘mini’. Bene il turismo

Una ripresa timida che non ha dato quella scossa utile per fare il salto di qualità, ma soprattutto i gap strutturali che sono rimasti invariati. In sintesi: pur con lievi miglioramenti la Sardegna non è riuscita ad agganciarsi alla spinta del treno nazionale. Lo rileva il report annuale della Banca d’Italia sull’economia dell’Isola, presentato in anteprima alla stampa dal direttore uscente, Luigi Bettoni, già nominato per la sede di Trieste dove prenderà servizio entro l’anno. Al suo posto è già stato indicato Giancarlo Fasano, che arriva da Potenza.

La mini crescita. Secondo i dati del rapporto, nel 2017 l’attività economica dell’Isola è cresciuta a tassi moderati, con una spinta in più data dalla ripresa dei consumi, soprattutto in beni durevoli (automobili in primis), degli investimenti da parte delle imprese e dell’export, trainato, come sempre, dai prodotti petroliferi. Le stime di Prometeia indicano, infatti, una crescita del prodotto interno lordo regionale dell’1,1%, mentre nel 2016 – dati Istat – si era registrata una contrazione dello 0,9%: nel biennio, quindi, la crescita è stata dello 0,2%. Il Pil pro capite è pari a poco più di 20 mila euro, mentre il reddito medio dei sardi si attesta sui 15mila euro (18 mila euro la media nazionale). Sul Pil incidono soprattutto i settori della pubblica amministrazione allargata (30%), i servizi (79,4% di cui il 10% turismo), il commercio (24,7%) e l’industria (5,7%), mentre l’agricoltura resta al 4,9%.

I settori traino. E proprio nei servizi – sottolinea Bankitalia – l’attività si è ulteriormente rafforzata, con il turismo che ha trainato l’economia grazie ai maggiori flussi determinati non solo dai trasporti aerei, ma anche dal comparto crocieristico. Per il resto ha continuato ad aumentare lievemente l’industria (+1,4%) e hanno fatto segnare un ritorno di crescita le costruzioni (+0,7%) ma con una contrazione degli investimenti pubblici dell’1,7%. Nell’industria si è tornati ad investire (+15,7%), bene anche le esportazioni, aumentate del 27,8% grazie soprattutto alle lavorazioni petrolifere, ma anche alla chimica, metallurgia e meccanica. “La Sardegna non ha avuto una brillantezza di ripresa che è stata osservata in altre Regioni – ha spiegato Bettoni – qua e là si registrano tracce di cambiamento e dinamicità, come nel settore dell’Ict o per ciò che riguarda le start up tecnologiche, ma nel mare magnum della economia, il grosso stenta e permangono gap strutturali che non si è riusciti a superare”.

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