Eurallumina, il pressing delle tute verdi: “Autorizzazioni entro il 2018”

Con il deposito negli uffici del servizio di valutazione ambientale dell’assessorato regionale dell’Ambiente della Regione Sardegna della documentazione sul progetto del vapordotto Enel a servizio della raffineria di allumina di Portovesme, si fa più forte e pressante la richiesta dei sindacati e dei lavoratori di arrivare a definire tutte le autorizzazioni per la ripresa produttiva dello stabilimento Eurallumina. Oggi nuovo incontro in Regione con le tute verdi che hanno ribadito la richiesta: “l’iter deve concludersi entro la fine dell’anno in corso”.

Dal punto di vista tecnico la variante al progetto aggiornato consiste principalmente nella sostituzione della prevista centrale cogenerativa a carbone con un vapordotto dalla centrale elettrica Grazia Deledda di Portovesme, con restituzione delle condense da parte dell’Eurallumina. Il progetto, che ha già ricevuto la valutazione positiva del ministero dell’Ambiente è legato, ricordano le Rsu, al sostegno ai lavoratori nel periodo transitorio (2019, con l’avvio della produzione per il secondo semestre 2020), visto che gli attuali ammortizzatori sociali scadranno il 31 dicembre 2018. Per ottenere un rinnovo occorre avere la certezza degli investimenti che – spiega la Rsu – non potranno partire senza le sopracitate autorizzazioni”.

Nel frattempo la Giunta ha confermato che le attività in capo a ciascun assessorato hanno carattere di priorità giustificata dal rilevante impatto occupazionale (472 posti di lavoro tra diretti e indiretti e oltre 200 di cantiere). Sul fronte ambientale, in questi ultimi mesi la Regione ha interloquito con l’azienda per contenere i tempi di istruttoria “negli stretti limiti imposti dalle norme. Si è preso atto positivamente delle sostanziali e migliorative modifiche al progetto con la eliminazione della nuova centrale a Carbone e l’approvvigionamento di vapore dalla centrale Enel e – spiega la Regione – anche, la rinuncia dell’azienda a chiedere l’innalzamento del bacino dei fanghi rossi”.

 

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