Eurallumina, continua la protesta dei lavoratori: “Situazione incerta da mesi”

Nel momento stesso in cui veniva firmato l’accordo per la cessione dello stabilimento Alcoa di Portovesme agli svizzeri di Sider Alloys, la rappresentanza sindacale unitaria degli operai Eurallumina partiva a Roma per un incontro riservato con il ministro Calenda, la Regione e il coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi. Una riunione che, dopo la rabbia esplosa ieri nell’assemblea dei lavoratori, non ha dissipato le preoccupazioni per il futuro incerto sul riavvio della raffineria di bauxite di Portovesme.

Così i lavoratori attenderanno martedì 20 febbraio, dopo un confronto con il management aziendale, per decidere nuove forma di lotta. “Sono stati firmati accordi, protocolli intese ma tutto questo si ferma davanti all’oltranzismo, alla rigidità, alla mancanza del dialogo e del buon senso di chi si occupa di portare a conclusione un iter che ha superato i 43 mesi e 1309 giorni – spiega la Rsu – Un muro impenetrabile, tra la burocrazia e la vita reale. con i lavoratori costretti alla protesta”.

Nel frattempo, dal vertice romano di ieri, emerge che la Rusal, proprietaria della fabbrica Eurallumina di Portovesme, risponderà alle nuove richieste di chiarimenti, ma che probabilmente non riuscirà a rispettare, per tutte i temi, i 30 giorni perentori imposti dagli uffici regionali a partire dal 7 febbraio. La proroga dovrebbe essere accolta, ma per ora non c’è nulla di ufficiale e gli operai temono, nonostante la conferma del contratto di sviluppo e degli impegni di Governo e presidenza della Giunta, per il proprio futuro occupazionale.

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