Economia, nell’Isola bene turismo e mattone ma l’industria arranca

Qualche segnale di speranza c’è, soprattutto su turismo e costruzioni. Ma gli investimenti industriali arrancano e il mercato del lavoro è stagnante. Sono i punti chiave di una ricerca sulla situazione economica della Sardegna commissionata al Cresme dal Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori e illustrata a Nuoro nel corso della decima tappa di avvicinamento al congresso nazionale in programma a Roma dal 5 al 7 luglio prossimi. I dati dell’Isola e delle altre regioni serviranno poi per lanciare, dalla Capitale, le proposte sul futuro dell’abitare, delle città e dei territori. Pil in crescita ma mezzo punto in meno rispetto alla media nazionale dell’1,5%.

Le prospettive a breve termine, tuttavia, non si mostrano particolarmente favorevoli, con un rallentamento nel 2018 (+0,8%) seppure in positivo. Debole anche, nella prima parte del 2017, l’industria, male l’alimentare, bene il settore chimico-farmaceutico. Segnali positivi arrivano dai servizi. Nel 2017 le imprese di commercio in Sardegna hanno registrato un fatturato in leggero aumento. I buoni segnali sulle costruzioni arrivano da alcuni indicatori: occupazione, numero di imprese attive, erogazioni per l’investimento e l’acquisto di abitazioni, aumento delle compravendite, ripartenza del mercato delle opere pubbliche. Stagnazione, invece, per il mercato del lavoro, con un calo soprattutto in agricoltura.

Il tasso di disoccupazione è tra i più alti in Italia, superato solo da quello di Sicilia, Calabria e Campania. Tasso di disoccupazione giovanile a livelli altissimi: nel 2015 ha raggiunto il 56,4%, rispetto alla media nazionale del 40,3%, anche se importante è il processo di miglioramento registralo nel 2017, quando è sceso di quasi 13 punti percentuali, attestandosi al 43,4%, ancora più di dieci punti percentuali al di sopra della media nazionale.

Secondo il Cresme il turismo è una risorsa ancora da valorizzare. Con 2,9 milioni di arrivi nel 2016 e 13,5 milioni di presenze, la Sardegna assorbe circa il 3% dei flussi turistici nazionali, collocandosi 12/a nella classifica regionale. Le aspettative di ripresa si basano principalmente sull’export (+38%).

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